mercoledì 7 dicembre 2011

Refezione scolastica

Comunicato stampa refezione scolastica di Carla Nattero e Dario Dal Mut (Sinistra per Imperia).

Ieri sera si è visto che la maggioranza su questo tema è in confusione, il PDL sta già pensando al bando per la privatizzazione,invece l’assessore e la Lega sono disponibili a verificare le ipotesi che la minoranza ha proposto in Consiglio per mantenere la gestione pubblica della refezione scolastica. Il sindaco nella sua solita furbesca “cavatina” finale si è nascosto dietro i presunti obblighi di legge per non esporre chiaramente la sua opinione, facendo lo slalom tra le diverse posizioni della sua maggioranza.

Noi abbiamo ritenuto che la legge sulle società partecipate possa essere interpretata correttamente in maniera favorevole al mantenimento della gestione pubblica. A patto che il comune sia disposto a riacquisire la struttura organizzativa fondamentale delle mense scolastiche e il resto mantenerlo in affido alla SERIS. Ci possono essere anche altre soluzioni, a cominciare dall’inserimento anche della refezione nell’unica azienda di gestione dei servizi che il Comune dovrà istituire a breve, come prevede appunto la legge.

Quello che abbiamo chiesto ieri sera e oggi torniamo a chiedere è un confronto in Commissione sulla forma di gestione della refezione. Vogliamo confrontarci sulle nostre proposte concrete e analizzare le scelte fatte dagli altri comuni in situazioni simili.

Il no alla privatizzazione della refezione non nasce da una valutazione ideologica ma dalla esperienza. Sono innumerevoli i casi di disfunzioni che si sono contati nelle mense private, tanto che molti comuni stanno ritornando sui propri passi e le rendono nuovamente pubbliche.

C’è anche da sottolineare che ieri sera la maggioranza non si è sbilanciata nemmeno sui servizi educativi che sono importantissimi. Era molto facile affermare che i servizi scolastici continuavano a essere gestiti dalla SERIS perché il loro costo è abbondantemente al di sotto dei 900.000€ e quindi l’affido è consentito anche nella interpretazione più restrittiva della legge data dal Sindaco. Invece non c’è stata neppure questa rassicurazione. Il che mi fa temere che la privatizzazione sia accompagnata anche da un taglio dei servizi.

In Consiglio ieri sera c’erano anche i lavoratori della SERIS che in questi anni sono stati sfruttati e sono stati tenuti al minimo dello stipendio e delle garanzie. A loro bisogna dare una risposta chiara e responsabile. La nostra proposta di gestione pubblica può prospettare , almeno per una parte di loro, una soluzione stabile dopo decenni di precariato.

Imperia, 7 dicembre 2011.

sabato 26 novembre 2011

...ancora sul Porto di Imperia

Comunicato Stampa.


Poiché non abbiamo potuto essere presenti alla conferenza stampa per motivi di lavoro, intendiamo ribadire, come già detto dai nostri colleghi di opposizione, che abbiamo condiviso con loro tutti i passaggi che hanno portato alla proposta del dott. Marchesiello, una persona di grande competenza e di grande valore che potrebbe dare un grandissimo contributo- in primo luogo al Comune- nella Porto di Imperia.

Al di là di ogni considerazione di carattere giuridico che approfondiremo successivamente insieme al resto dell’opposizione, ci preme adesso rilevare quanto sia stata ridicola la giustificazione rilasciata dal Sindaco in mattinata. Aprire la procedura per una nomina,regolamentata con Regolamento approvato dal Consiglio, non è un atto formale di “educazione” verso l’opposizione ma è un vero e proprio atto amministrativo che come tale va condotto. Quindi il sindaco doveva rispettare i termini di legge, attendere le nostre eventuali proposte, valutarle, raffrontarle con le altre a lui pervenute e decidere. E’gravissimo avere comunicato la propria scelta prima della scadenza dei termini di presentazione della nomina.

Non è lui a essere stato offeso, siamo stati noi. Soprattutto lo sono le istituzioni che vedono un Sindaco che segue il Regolamento delle nomine talmente “per finta” da non avere neppure il pudore di rispettare i tempi di conclusione della procedura.

Non possiamo esimerci da fare anche una valutazione politica generale: un sindaco accorto invece di applicare in automatico il manuale Cencelli forse avrebbe dovuto dedicare una riflessione alla nostra proposta. In primo luogo per la competenza specifica messa in campo dal dott. Marchesiello. E poi,soprattutto perché, nell’inestricabile ginepraio della Porto di Imperia, la nostra proposta di nomina era ed è un gesto di responsabilità dell’opposizione nei confronti della città.

Carla Nattero e Dario Dal Mut del gruppo consigliare “Sinistra per Imperia”.

mercoledì 26 ottobre 2011

Il comune deve pagare 450.000 euro all’arch. Bernardi

“Il gruppo di Sinistra per Imperia non ha partecipato alla votazione perché la storia di questo debito ha visto troppi errori da parte delle amministrazioni che si sono succedute nel tempo.

E’ stata una leggerezza il contratto “a soffietto” con l’architetto che è stato riconosciuto nullo in tutti i gradi di giudizio. E’ stata amministrativamente sbagliata la decisione di non avvalersi più della collaborazione dell’architetto stesso perché ha aperto la strada ai parcheggi meccanizzati che sono stati uno dei più grandi fallimenti del Comune di Imperia. E’ stata discutibile la scelta nel 2005 di impugnare la sentenza del Tribunale d’Appello e di andare in Cassazione.

Quest’ultimo atto è stato forse lo snodo fondamentale: l’impugnazione in Cassazione dopo che il Comune da due gradi di giudizio era stato condannato a pagare la parcella dovuta all’architetto, secondo noi non è spiegabile se non con la scelta della Giunta di allora, di rimandare il pagamento finché poteva, fino all’ultimo respiro. Tanto più questa scelta non si spiega perché lo stesso avvocato del Comune suggeriva al tempo, seppur in maniera felpata, la transazione.

Il risultato del rimandare continuo è stato che il Comune deve pagare all’arch. Bernardi una somma superiore di tre volte e mezza rispetto a quella stabilita dal lodo del 2000 e che lo deve fare nel periodo peggiore della storia del bilancio comunale, quando una somma di 450 000€ incide pesantemente sui servizi del Comune, come si è ben visto discutendo la stessa sera degli equilibri di bilancio.”

Equilibri di bilancio

Comunicato Stampa.

Carla Nattero, capogruppo di “Sinistra per Imperia,” dichiara:

La ricognizione degli equilibri di bilancio ha confermato tutte le magagne del bilancio di previsione, peraltro approvato tardissimo, a metà luglio.

Quello che impressiona di più sono le ristrettezze di alcuni settori, soprattutto i servizi scolastici e i lavori pubblici. E’ stata necessaria una parte dell’avanzo di amministrazione per finanziare la refezione e i servizi educativi svolti dalla Seris. Il finanziamento peraltro è limitato fino a dicembre e quindi per l’anno prossimo si apre un grande interrogativo sulla possibilità effettiva di reperire i fondi per la mensa scolastica e i servizi educativi. I lavori pubblici praticamente hanno esaurito il loro budget annuale. Quindi per esempio non si potrà fare fronte a esigenze elementari come la manutenzione ascensori (infatti quello della Marina è fermo da tempo) oppure alle spese della pubblica illuminazione.

Gli aumenti delle entrate sono molto limitati, anzi il trend è negativo. Anche le multe, eterna ancora di salvezza, sono date in diminuzione, nonostante l’impazzimento del traffico cittadino. Il dato più preoccupante è l’andamento degli oneri di urbanizzazione la cui previsione di entrata scende da 2 500 000 € a 1 600 000 €, con un calo previsto di 900 000 €. Senza fare i calcoli tecnici ma andando subito alla sostanza delle cose, ciò significa che gli investimenti preventivati in manutenzioni , parcheggi e fogne non si faranno. E inoltre si prospetta il rischio di una mancanza di entrate di € 300 000 per la parte corrente.

Sulla previsione di entrate degli oneri c’è stata una netta differenza di vedute tra il dirigente del settore e il ragioniere capo che fa conteggi più ottimistici del primo sui risultati finali. Il collegio dei revisori all’ultimo momento ha espresso un parere che non chiarifica nulla e lascia impregiudicata la differenza di valutazione che è emersa in Consiglio così come in Commissione. Quando le interpretazioni dei dirigenti diventano la sostanza di un dibattito di Consiglio vuol dire che il bilancio è divenuto un fatto tecnico e non c’è una visione di prospettiva. Sarebbe ora che il sindaco Strescino si scegliesse un assessore al bilancio se non vuole che tali situazioni di difficoltà si moltiplichino con l’estendersi della crisi, come purtroppo facilmente si può prevedere.

martedì 20 settembre 2011

La proposta del circolo SEL di Imperia sulla refezione scolastica

Comunicato Stampa.

La proposta del circolo SEL di Imperia sulla refezione scolastica presentata dai consiglieri comunali Carla Nattero e Dario Dal Mut.

La privatizzazione della refezione scolastica,ipotesi che gira da decenni sui tavoli delle diverse amministrazioni di Imperia, diventerà realtà dal prossimo anno scolastico.

Questa scelta gravissima non è stata imposta dalla manovra di agosto, come vuole fare credere il sindaco, ma è una sua scelta politica autonoma.

La decisione di affidarsi ai privati, pur essendo una tentazione ricorrente, al dunque non è mai stata assunta dalle amministrazioni precedenti per motivi ben fondati. Troppe le esperienze negative conosciute, anche vicino a noi, troppi i rischi di una caduta complessiva di qualità di un servizio delicatissimo che riguarda anche la tutela della salute dei piccoli.

Questa responsabilità gravissima se la assume invece Strescino, conducendo la refezione alla privatizzazione, portando così a conclusione il processo avviato nel 2008.

Infatti già con l’istituzione della Seris (e anche qui con una scelta solo apparentemente tecnica, a causa dei vincoli posti dal mancato rispetto del patto di stabilità) comincia l’operazione sganciamento dal pubblico e la nascita di una soluzione “escamotage” che in quanto tale si rivelerà del tutto insoddisfacente: per il decadimento della qualità del servizio, le condizioni contrattuali peggiorate dei lavoratori, le spese aggiuntive consistenti per il funzionamento della società. Il risultato sarà un abbassamento della qualità e un aumento del 20% delle tariffe in due anni!

Dal 2008 la refezione è in bilico e adesso Strescino le dà il colpo di grazia. Gli alunni e le famiglie ora pagano anni di incertezza e di soluzioni-tampone.

Noi riteniamo, a differenza di Strescino, che la refezione sia uno dei servizi fondamentali, una priorità che si conferma tale anche di fronte a una panoramica a 360°degli impegni di un comune. Pensiamo che sia essenziale perché è il servizio che con più forza rappresenta l’incontro tra la comunità cittadina e quella scolastica, tra famiglie e amministrazione pubblica.

Perciò non ci rassegniamo alla privatizzazione e proponiamo di seguire un’altra strada, di superare la soluzione- tampone Seris e di fare ritornare comunale la refezione, come la legge assolutamente contempla.

Riteniamo che sia preferibile una razionalizzazione pubblica del servizio, con i possibili risparmi relativi, di un affidamento ai privati. Ciò richiede una riorganizzazione generale certamente complessa( delle cucine, del personale e degli acquisti) ma non impossibile da realizzare, utilizzando anche il personale comunale che ha tanti anni di esperienza nel settore. Chiediamo che questa proposta di riappropriazione comunale del servizio (con le relative modalità organizzative ed i costi collegati raffrontati con quelli del servizio privatizzato) sia discussa nella Commissione Consiliare competente e soprattutto sottoponiamo questa proposta alla cittadinanza e al confronto delle famiglie che in questi giorni si stanno adoperando per salvaguardare la qualità delle mense.

Un ultimo aspetto che rischia di essere trascurato ma è importantissimo, è quello dei servizi educativi comunali. Anche questi servizi (il doposcuola,il sostegno,ecc..), attualmente in parte affidati alla Seris, saranno privatizzati? Si tratta di servizi importanti ma di dimensioni contenute in cui il comune negli anni ha costruito molte professionalità interne. Sarebbe una sciagura per le scuole ,in tempi duri come quelli attuali, perdere questi servizi o vederli peggiorati, perciò richiediamo che i servizi educativi ritornino totalmente comunali, con l’utilizzo delle educatrici comunali.

La città avrebbe bisogno di ben altro

Comunicato Stampa di Carla Nattero, capogruppo di “Sinistra per Imperia”

Insieme alla presentazione del nuovo Vice Sindaco, Strescino ha confermato gli ascensori al Parasio,ha appoggiato per il porto turistico la sub permuta dei contratti da Acquamare a Imperia Sviluppo, infine ha annunciato il passaggio ai privati del servizio di refezione scolastica.

Quindi il sindaco ha già abbandonato le velleità dell’ultimo Consiglio, ha ribadito una totale continuità con il passato e una riproposizione piatta della linea Leone, tanto che viene da chiedersi quale sia stato l’oggetto del contendere con l’ex vicesindaco.

La mancanza di coraggio nei contenuti fa il paio con la debolezza politica della sua giunta. La nomina del terzo vicesindaco in poco più di due anni rimanda irresistibilmente ai “Dieci piccoli indiani” della Christie. Fuor di metafora rivela una situazione da fortino assediato, che la giunta, sottoposta a uno smottamento continuo, non è assolutamente in grado di spezzare, affrontando i tanti nodi dell’attività amministrativa, a partire dai servizi e dal porto turistico.

Perciò la mancata distribuzione di deleghe fondamentali(porto,bilancio) non è il frutto di volontà accentratrice ma di immobilismo politico. Tra gli alleati di giunta e tra le correnti del PDL l’unico risultato per ora che mette d’accordo tutti è lo zero a zero.

La città, ed è una banalità sottolinearlo, avrebbe bisogno di ben altro. Perciò l’andamento sconfortante, anche se previsto, della crisi politica nel comune di Imperia ci riconferma nella nostra richiesta di elezioni anticipate.

martedì 13 settembre 2011

La ricetta di Leone è fallita, quella di Strescino non esite.

COMUNICATO STAMPA
dei consiglieri Carla Nattero e Dario Dal Mut, de “La Sinistra per Imperia”.

Le dimissioni di Leone non giungono inaspettate. Sanciscono un fallimento tutto politico. Dimostrano quello che già avevamo detto sette mesi fa, al momento della sua nomina: non può trovare la quadratura sul porto turistico lo stesso che ha contribuito in maniera determinante ad arrivate all’attuale intruglio amministrativo. Le sue dimissioni dimostrano anche l’impossibilità di applicare ricette liberiste, di pura razionalizzazione manageriale nella gestione dei servizi, in un momento in cui tutti i cittadini stanno pagando pesantemente il prezzo della crisi.

Esce di scena il vicesindaco Leone, come già era uscito il primo, Lanteri. E’ il fallimento, nei suoi esponenti più significativi, di ogni continuità con l’amministrazione Sappa.

La ricetta di Leone è fallita, la sua diligenza è stata assaltata dagli indiani. C’è una ricetta di Strescino? E soprattutto qual è?

Il discorso di Strescino in Consiglio in primo luogo ha fatto trasparire in maniera molto evidente il suo sollievo per le dimissioni di Leone. Tanto che ci sembrano del tutto attendibili le interpretazioni di coloro che sostengono che Leone ha semplicemente giocato d’anticipo.

Al di là del clamoroso sollievo, nel discorso di Strescino, però, in termini di contenuto non c’era nulla.

Il Sindaco ha parlato di “un’occasione per una svolta“ ma una svolta deve basarsi su contenuti amministrativi alternativi a quelli praticati finora: nel porto, nei servizi, nella manutenzione della città. Quali sono le idee del Sindaco su queste tematiche? Ha la forza di contrapporsi al suo partito di appartenenza che è stato il regista di molte delle scelte sciagurate degli ultimi 10 anni? Qual è l’appoggio reale che ha dai Consiglieri Comunali della sua stessa maggioranza? Per quanto tempo una Lega Nord divisa appoggerà le sue scelte?

Tutte queste domande sono per noi retoriche e hanno una risposta negativa. Il Sindaco è in una situazione di grandissima debolezza e di forte fragilità e pensiamo che il suo appello all’opposizione sia più velleitario che reale. Un appello più di metodo che di sostanza destinato a essere cancellato alle prime difficoltà, al momento delle prime scelte nette e controverse.

Insomma la ricetta di Leone è fallita e quella di Strescino non esiste. Perciò noi riteniamo proprio per il bene della città e perché sappiamo che Imperia è in uno snodo essenziale della sua storia che l’unica soluzione capace di produrre la svolta amministrativa radicale necessaria sia quella di prendere atto del fallimento dei vecchi e dei giovani della giunta di centro destra e di andare a elezioni amministrative anticipate per confrontare davanti agli elettori le nostre proposte alternative per lo sviluppo e la qualità della città.

martedì 6 settembre 2011

Sulla polemica fra PD e Strescino

Comunicato Stampa.

La reazione di Strescino ai fondatissimi scoop degli esponenti del pd, cui va tutta la nostra solidarietà, è sempre la stessa. Siamo almeno alla terza risposta in fotocopia.

Ragionando in termini strettamente politici vorremmo fare presente al sindaco che sul tema centralissimo del porto turistico non c’è differenza né di convinzioni né di atteggiamento all’interno dell’opposizione. I documenti richiamati dal PD confermano le denunce che da anni fa tutta l’opposizione e rafforzano in tutti noi la necessità di una svolta radicale sul porto turistico sia dal punto di vista urbanistico, sia societario. La richiesta che facciamo non è campata in aria, non è basata su questioni inesistenti: al contrario tutti possono constatare che ogni giorno ne esce una nuova,purtroppo sempre negativa per il Comune. Solo un totale cambiamento di strategia, lungi dall’ andare contro gli interessi della città, può veramente difendere l’interesse pubblico .

Chiudere gli occhi come fa il Sindaco di fronte a un’evidenza sempre più sfacciata non aiuta a finire i lavori , come lui crede o finge di credere, ma spinge il porto turistico sempre più nelle sabbie mobili e il Comune alla mercè dei ricatti del privato.

Carla Nattero e Dario Dal Mut, consiglieri di “Sinistra per Imperia”.

sabato 13 agosto 2011

sulle ronde di Gagliano

Dichiarazioni di Carla Nattero SEL sulle ronde di Gagliano.

Gagliano ha presentato,rispolverando le ronde, l’ennesima proposta demagogica e propagandistica.
E soprattutto di nessuna utilità. Invece di amministrare Gagliano si diverte a fare sventolare sul
pennone la bandiera della Lega.

Ma non lo fa mai l’assessore al Traffico, che è la sua delega di gran lunga più importante? Si è
accorto che in questi giorni Imperia ha una circolazione completamente intasata, che la gente fa
chilometri a piedi pur di non spostare la macchina.? Tra una ronda e l’altra, per esempio, ha avuto
tempo di rendersi conto che la sua scelta di fare girare in piazza Dante le automobili provenienti da via Berio e dirette in via Don Abbo è stata demenziale e ha reso immobile la circolazione in Piazza Dante nei giorni di mercato?

venerdì 12 agosto 2011

Ponticelli: nell'interesse dei cittadini, aprire una vertenza

Comunicato Stampa di Carla Nattero, consigliere copmunale de “La Sinistra per Imperia”.

Dal Mut ed io abbiamo fatto due question time (l’ultimo a fine giugno) per allertare il Comune sulla gravità del problema degli oneri di gestione post- bonifica richiesti dalla Ponticelli.

Mi risulta che non solo ci sia una prima richiesta di pagamento della Ponticelli che arriva fino al 2008 ed è quella riconosciuta dalla Provincia e discussa ieri in sede ATO, ma che sia pervenuta una richiesta ulteriore anche per il periodo successivo, compreso quello attuale in cui la discarica è chiusa per il provvedimento della Magistratura.

Il Comune di Imperia, che è il maggiore cliente della Ponticelli, dovrebbe pagare circa 800.000 € per la tranche già riconosciuta e altrettanti per la successiva. Questi costi, complessivamente ben 1.600.000 € circa, ovviamente peserebbero sulle tasche dei cittadini che vedrebbero sicuramente ulteriormente rincarata la tassa per la spazzatura , già aumentata del resto del 36% in due anni ( e si è trattato dell’aumento percentuale più consistente tra i comuni della Provincia).

Di fronte a una situazione del genere mi sembra un palliativo discutere semplicemente di rateizzazione degli oneri post-gestione ma bisogna discutere in primo luogo della legittimità della richiesta avanzata dalla Ponticelli. Io ritengo che ci siano i margini per fare opposizione all’ atto in questione, soprattutto andando a verificare se le quote per la bonifica già versate dai comuni siano state effettivamente utilizzate. E quindi a che punto sia la bonifica stessa. La Ponticelli cominci a spendere gli oneri già incassati prima di chiedere i restanti. Il secondo punto da verificare è legittimità della richiesta per il periodo di chiusura. Siccome la discarica è stata chiusa per gravi inadempienze del gestore penso che i comuni non siano tenuti a pagare gli oneri per il periodo di non utilizzo tanto più che i comuni stessi hanno dovuto fare fronte a maggiori spese proprio per la chiusura della discarica di Ponticelli. In conclusione ritengo che il Comune di Imperia, come comune capofila, debba mettersi dalla parte degli interessi dei cittadini e aprire una vertenza su questi temi con la Provincia e con la Ponticelli.

Imperia,11 agosto 2011.

venerdì 15 luglio 2011

Rispondo al comunicato stampa dell'Amministrazione Comunale sulla questione di Imperia TV.

Il tono subdolamente arrogante del comunicato, steso dall'Ufficio Stampa dell'Amministrazione Strescino, dimostra meglio di ogni altro esempio che, come è nella logica delle cose, a Imperia come nel resto d'Italia, l'Ufficio Stampa è a servizio dell'Amministrazione e non del Consiglio Comunale.

Ogni interpretazione diversa da questa è palesemente fuori dalla realtà e surrettizia. Per cui si chiami “portavoce” o Ufficio Stampa questa spesa è della Giunta e non del Consiglio.

Relativamente alla questione più generale di Imperia TV il Sindaco ci deve dire quali sono le sue reali intenzioni. Cioè se vuole mantenere il servizio ma è impedito da questioni obiettive di bilancio. Oppure se pensa di utilizzare le difficoltà di bilancio per dare una bella sforbiciata alle riprese televisive del Consiglio Comunale.

Se la sua scelta è sul serio “forzata”, lo informo che martedì sera nella prima Commissione Consiliare, come ha ricordato lo stesso consigliere Mattioli, sono state fatte molte proposte per superare i problemi di tipologia della spesa posti dal bilancio e permettere come da vent'anni la trasmissione dei consigli comunali da parte di Imperia TV.

Come extrema ratio tra le proposte possibili per uscire dall'impasse c'è stata quella, fatta da me e da altri consiglieri, di ridimensionare l'utilizzo del giornalista con contratto di consulenza all'Ufficio Stampa. Il perchè della mia proposta è presto detto: perchè se c'è da scegliere ritengo che si debba privilegiare la trasmissione del Consiglio visto che è l'unico strumento che hanno i consiglieri, di maggioranza e di minoranza, per fare conoscere le loro idee, mentre ovviamente l'Amministrazione ha ben altre possibilità comunicative. In secondo luogo perchè la riduzione dell'utilizzo della consulenza giornalistica può esser ampiamente compensata da un maggiore impiego dell'altro componente,un giornalista professionista che è anche dipendente comunale. Perciò l'Ufficio Stampa del Sindaco non ne soffrirebbe e potrebbe facilmente mantenere la sua funzionalità.

Ritengo però che i miei ragionamenti di buon senso siano fiato sprecato perchè in realtà il Sindaco vuole utilizzare l'occasione per dare un bel taglio alle riprese televisive del Consiglio. Non c'è nulla da stupirsi perchè è perfettamente in linea con la politica dell'arroganza e della voce grossa che sta sfoggiando con alleati e opposizione in questi mesi. E' una politica che in un momento di “tempesta perfetta” forse serve a motivare i suoi, ma certo non gli faciliterà l'attività amministrativa.

Infine il comunicato in questione secondo l'Amministrazione è stato redatto per stabilire la “correttezza” informativa. Tanto per ribadire il concetto l' Ufficio Stampa termina il suo testo con un clamoroso falso: l'oscuramento di Imperia TV da parte della Giunta Berio. Non un minuto del Consiglio Comunale nel periodo 1995-1999 è stato senza ripresa televisiva. Se lo facciano raccontare dai consiglieri comunali che allora erano all'opposizione e adesso sono assessori. La giunta Berio non ha cambiato di un millimetro le regole e ha mantenuto la ripresa integrale del Consiglio, confermata del resto dalle Amministrazioni seguenti. Nella seconda parte del 1998 il servizio TV è stato messo in discussione perchè non c'era la copertura di bilancio. In quella situazione difficile Imperia TV, a suo rischio e pericolo, sollecitata da maggioranza e opposizione, ha svolto comunque le riprese. Nel 1999, ancora con la giunta Berio, le riprese sono state regolarmente finanziate.

Il debito rimasto,relativo al secondo semestre 1998, in linea con la volontà di tutto il Consiglio che nell'estate del 1998 si era espressa a favore delle riprese televisive, è stato riconosciuto con voto unanime dal Consiglio Comunale in data 11 ottobre 1999 (Amministrazione Sappa). In quella delibera di Consiglio la volontà dei consiglieri è stata così motivata: le riprese televisive sono “ funzioni di competenza dell' Ente da cui comunque è derivato un arricchimento in termini di immagine e di informazione dei cittadini”.


Carla Nattero - La Sinistra per Imperia

martedì 12 luglio 2011

Amministrazione comunale allo sbando: taglio dei servizi, 900.00 € in consulenze, 2 milioni di mutuo

Comunicato Stampa di Carla Nattero e Dario Dal Mut (Sinistra per Imperia).

Bilancio 2011.

E’ un bilancio che evidenzia in modo molto netto i tagli dei trasferimenti del governo agli enti locali. Questi tagli rimbalzano a cascata prima sulle Regioni e poi sui comuni.

Nel bilancio 2011 i servizi non sono stati semplicemente ridimensionati, come già succede da qualche anno, ma sono stati ridotti ai minimi termini o addirittura eliminati. La cultura e le manifestazioni sono praticamente sparite, come già si vede dal calendario praticamente inesistente delle manifestazioni estive. Il taglio nella scuola e nei servizi sociali si aggira intorno al 25-30%. Anche un servizio-base come la refezione scolastica è in difficoltà. Nel bilancio non c’è il finanziamento alla refezione per i primi tre mesi del prossimo anno scolastico. L’Amministrazione ha garantito che provvederà in seguito ma questa mancanza è il segno incontrovertibile di una situazione grave.

Quello che preoccupa è che si tratta anche di un bilancio molto rigido. Tasse e imposte sono già al massimo. La Tarsu è aumentata del 38.4% in due anni e copre al 99% il costo del servizio. Altre entrate sono molto forzate e poco attendibili. Come gli oneri di urbanizzazione la cui entrata è stata prevista di 2 milioni e mezzo di euro mentre a metà anno le entrate effettive di oneri ammontano a 800.000€.

E’ difficile pensare che ci sarà un exploit nella seconda metà dell’anno che permetta di arrivare alla cifra preventivata.

E’ quindi praticamente impossibile che l’ass. Gaggero abbia realmente disponibile quel milione di € destinato a interventi per la manutenzione della città che il bilancio prevede di realizzare con gli oneri di urbanizzazione.

Preoccupa anche il fatto che la politica nazionale non preveda schiarite per gli enti locali, almeno fino a quando rimane in sella il governo Berlusconi. Anzi negli anni prossimi i tagli saranno ancora più pesanti.

In questa situazione desolata Sindaco e Assessore hanno detto che il loro bilancio è “tecnico”, che nelle prossime settimane discuteranno su quali cambiamenti introdurre nel bilancio dell’anno prossimo che sarà “politico”. A parte il fatto che la sede logica e naturale per affrontare queste tematiche era il Consiglio Comunale di ieri sera, in cui poteva correttamente svolgersi un confronto sulla prospettiva futura, noi crediamo che Strescino e i suoi non avranno mai la forza e la coesione per arrivare alla proposta politica. Perché sono sempre più divisi, perché su di loro pende la spada di Damocle del porto turistico, perché la macchina comunale è sempre più allo sbando. Un particolare può dare il senso della pochezza della giunta Strescino. In un bilancio di guerra come quello presentato sono riusciti a prevedere circa 900.000 € di consulenze. Sono cifre sulla carta che probabilmente non si tradurranno mai in incarichi ma comunque sono indicative della mancanza di consapevolezza delle priorità fondamentali di un'Amministrazione in tempi difficili.

Mutuo Sairo.

L’unica scelta politica effettiva del bilancio è la contrazione di un mutuo di due milioni per compartecipare con Invitalia alla ristrutturazione della SAIRO per farne un incubatore di impresa. Abbiamo votato a favore dell’emendamento proposto da Fossati che invitava a eliminare la posta in bilancio in attesa di un approfondimento. La necessità di una verifica nasce dal fatto che gli accordi stabilivano che Invitalia dovesse accollarsi il costo dell’intera ristrutturazione e non di una parte. A nostro giudizio va anche verificato il ruolo di Imperia Sviluppo che ha molto ritardato la bonifica e quindi la consegna dell’immobile,rendendo più difficile l’acquisizione del finanziamento ministeriale. Vanno anche messe in chiaro le cose relativamente alla destinazione dell’immobile che deve essere un effettivo incubatore. Imperia è piena di contenitori inizialmente autorizzati per uno scopo “sociale” e poi in corso d’opera, naturalmente per motivi oggettivi, diventati ristoranti,negozi o alloggi.

sabato 9 luglio 2011

La telenovela del porto di Imperia

Comunicato stampa di Carla Nattero, capogruppo Sinistra per Imperia sul porto turistico.


Non vale la retorica per spiegare quello che sta succedendo nel porto di Imperia. Non è convincente la spiegazione che Caltagirone si defila perchè mal accolto dalla città e nemmeno che subentra Imperia Sviluppo perché fa gli interessi locali.

Di sicuro invece c’è che Caltagirone è pressato dalle banche per i suoi ingenti debiti e che Imperia Sviluppo finora non ha dato nessuna affidabilità nei confronti della città né per capacità di investimenti né per tecnologia e ha svolto un ruolo completamente parassitario nel porto turistico.

Ripetere come un mantra come fa Strescino “che l’importante è completare il porto” significa non vedere le voragini che si stanno aprendo e le difficoltà sempre maggiori che ha di fronte quest’opera.

Alla luce di quel che sta succedendo risulta chiaro come l’atto di revoca della concessione firmato dall’ing. Lunghi fosse da appoggiare e non da contrastare perché dava al Comune qualche chance in più per uscire onorevolmente da questa matassa sempre più ingarbugliata.

Adesso i tempi si allungano lo stesso perché l’Acquamare è a secco di liquidità e il Comune è costretto a subire passivamente ogni giravolta dei privati e della PortoImperia.

Che cosa fare? Il Comune non può dare nessuna autorizzazione senza la chiarezza dei conti. Per cui atto prioritario è sollecitare il parere definitivo della Commissione Vigilanza e assumere i provvedimenti conseguenti da parte di ogni Amministrazione interessata(Regione e Comune). Inoltre e’ stata abbondantemente dimostrata l’opacità del sistema della permuta. E’ assolutamente inaccettabile che ci sia una sorta di sub- permuta dall’Acquamare a Imperia Sviluppo. Le procedure devono essere trasparenti, prevedendo gare per individuare eventuali nuovi partner.

Comunque premessa indispensabile per un minimo di trasparenza e per valutare la situazione con qualche cognizione di causa è la convocazione di una seduta di Consiglio Comunale dedicata esclusivamente ad analizzare questo ultimo atto della vicenda, perché il ritiro di Caltagirone, fatta chiarezza sui conti delle opere eseguite, può essere l’occasione per rivedere tutto il progetto e la sua gestione.

lunedì 27 giugno 2011

Comunicato Stampa di Carla Nattero sulla bandiera nera della Lega Ambiente

Per il Sindaco di Imperia ogni critica è strumentalizzazione politica. Continua a giocare ai soldatini invece di affrontare i problemi veri della città.

Come fa a dire che non esistono problemi ambientali nella nostra città e nel nostro mare? Da anni la città di Imperia è agli ultimi posti di tutte le graduatorie sulle qualità ambientali delle città d’Italia. E tali classifiche non sono state promosse dalla Lega Ambiente ma dal Sole 24 ore che se è “costola” di qualcosa lo è della Confindustria.

Le analisi sull’inquinamento marino delle coste imperiesi sono da anni molto preoccupanti, soprattutto alle foci dei torrenti e nel mare proprio di fronte al depuratore. Come sono ridotte le spiagge pubbliche può vederlo facendo un giro istruttivo sui nostri arenili.

Per quanto riguarda il depuratore il suo iter è cominciato alla fine degli anni ’80, siamo al 2011 e non è ancora stato completato. Appellarsi come spiegazione di un ritardo di vent’anni all’arrivo ritardato dell’ultima tranche di finanziamento non so se sia più patetico o ridicolo.

La realtà è che le varie fasi del depuratore sono state tormentatissime per vari motivi e soprattutto perchè l’Amministrazione berlusconiana qualche anno fa ha cercato velleitariamente di spostare la localizzazione del depuratore e, non riuscendoci, ne ha modificato completamente la tecnologia allungando i tempi di realizzazione e perdendo possibilità di finanziamento con fondi europei.

Per quanto riguarda il finanziamento cui fanno riferimento gli amministratori mi risulta che sia stato comunicato ufficialmente a fine 2010, se non è ancora stato materialmente erogato molto probabilmente si spiega con i vincoli posti dal patto di stabilità alla Regione Liguria come al Comune di Imperia. Il patto di stabilità come si sa è un provvedimento strozza enti locali ideato dal governo Berlusconi- Tremonti e da sempre osteggiato dal centro-sinistra. Per cui la Regione è una vittima della situazione, come il Comune di Imperia.

giovedì 16 giugno 2011

Ultime dal porto (ballando sul Titanic)


Dichiarazione di Carla Nattero e Dario Dal Mut, Sinistra per Imperia.

Ogni giorno sul fronte del porto e del demanio ce n’è una nuova. E in genere sempre negativa. Ormai la situazione è come un tessuto liso. Si fa un rammendo da una parte, si apre un nuovo squarcio dall’altra. Non credo che sia più rappezzabile.

Amministratori e consiglieri non hanno nessuna consapevolezza della gravità della situazione, veramente ballano sul Titanic.

Come si fa per esempio oggi a dichiarare che il dott. Roggero “è stato preso dal panico” nel momento che ha ritirato le licenze delle attività commerciali degli impianti sportivi? Il funzionario ha il diritto e il dovere di ripristinare la legalità. Le conseguenze negative sulla funzionalità dei servizi non discendono da quest’atto che è dovuto, ma dalle scelte superficiali fatte a suo tempo.

Alla luce di quel che sta accadendo forse molti cittadini capiranno meglio i motivi della determinazione a cui è arrivato l’ing. Lunghi, dopo molti tentativi di chiarificazione, di revocare la concessione demaniale del porto turistico.

Ritornando al dibattito sul porto, ogni giorno che passa fa emergere con nettezza che una cosa sono le dichiarazioni di facciata della Porto di Imperia,un’altra i comportamenti concreti. La Presidente non aveva ancora finito di rassicurare tutti i capigruppo che la questione capannone si sarebbe conclusa presto con la demolizione ricostruzione dell’immobile secondo le cubature legali che apprendiamo del ricorso al TAR,presentato dall’Acquamare, contro l’ordinanza di demolizione. Perché è stato fatto il ricorso? Per prendere tempo? Per evitare la demolizione? Per provare a circoscrivere la gravità dell’abuso? Non lo so. Mi chiedo se il Comune di Imperia intenda accettare passivamente questa ennesima tegola o voglia almeno costituirsi in giudizio per difendere il proprio provvedimento davanti al TAR.

Certo è che se mettiamo in fila tutto quello che è successo da marzo a oggi vediamo che la linea della collaborazione senza condizioni con la Porto di Imperia avviata dall’Amministrazione Comunale dopo la sentenza del TAR non ha dato nessun esito positivo. Tutti i problemi sono rimasti aperti. Le ricognizioni di Lunghi e Calzia di fine dicembre sono ancora attualissime perché praticamente nulla è stato risolto.

Siamo di fronte all’evidente fallimento della linea dell’accordo a tutti i costi. L’amministrazione a questo punto non è in grado di tracciare un’altra linea di comportamento capace di difendere l’interesse pubblico. E la validità di questo giudizio risulta tanto più evidente se si osserva lo scollamento sempre più marcato tra Amministrazione e dirigenti. La situazione è incartata, l’Amministrazione naviga a vista e imbarca acqua.

mercoledì 8 giugno 2011

Su Piazza Dante

Dichiarazione di Carla Nattero e Dario Dal Mut di “La Sinistra per Imperia”

Noi siamo per la pedonalizzazione e la vivibilità della città. Però i ritagli liberati dalle auto in piazza Dante non abbiamo capito quale senso abbiano.

L’arredo è veramente povero, il verde è stentato, le panchine sono desolanti e respingono ogni desiderio di sosta. La bordura fatta di parcheggi per moto non fa altro che spostare il disordine precedente al centro della piazza.

Quale sarà mai la destinazione dell’area pedonalizzata? Non crediamo che sarà utilizzata per de hors, visto che non pensiamo sia molto attraente bere una bibita tra i gas di scarico delle auto, dei pullmann e dei camion che continueranno a ingorgare Piazza Dante, cioè quello che continua a rimanere il centro nevralgico del traffico cittadino. Forse l’assessore vuole sperimentare la possibilità di varare un campo per gare di petanca.

Al di fuori dello scherzo pensiamo che l’assessore abbia voluto a tutti i costi realizzare questa minipedonalizzazione contro il parere di tutti, a cominciare da quello delle associazioni dei commercianti. Forse sarebbe il caso che ci ripensasse e utilizzasse i suoi famosi tecnici per realizzare una sistemazione più pensata, di maggiore pregio ambientale e maggiormente in grado di intervenire sulla viabilità cittadina.

martedì 24 maggio 2011

Non ci sono limiti nell’arroganza

Comunicato Stampa.

Alla notizia apparsa domenica della richiesta danni abbiamo pensato che si trattasse di una manovra di Acquamare per screditare la Commissione di Vigilanza.

Ma non ci sono limiti nell’arroganza della Porto Imperia e dell’Acquamare, sua azionista di maggioranza. Vogliono ripetere il copione che già una volta si è dimostrato vincente. Così come hanno fatto la fantasiosa e immotivata richiesta di 300 milioni di danni per convincere il Comune (già convinto di suo) a rinunciare al ricorso al Consiglio di Stato in merito alla sentenza del TAR, così adesso agitano lo spauracchio ridicolo dei 4 milioni di danni per dare un alibi al Comune che ha acconsentito alla richiesta della Porto Imperia di sostituire integralmente i membri della Commissione Vigilanza. Una decisione quella della Porto di Imperia che è di incredibile arroganza e di ancor più incredibile sprezzo della legalità. Perché i controllati non hanno nessuna legittimità a sindacare sui controllori. Perchè non è vero che la sentenza del TAR ha smentito la Commissione in quanto il verbale conclusivo della Commissione Vigilanza non è stato neppure esaminato dal tribunale amministrativo che non lo aveva in possesso.

Ci auguriamo che Regione e agenzia del Demanio che hanno indicato due loro tecnici (Boni e Blanco ) rigettino questa richiesta provocatoria e difendano gli onesti e competenti professionisti che hanno fatto parte della Commissione.

Una riflessione in più merita il Comune. A questo punto i richiami all’autonomia del Sindaco e della giunta rivolti da tutta l’opposizione e ripetuti da noi nel comunicato di ieri sono del tutto inutili. E’evidente che nell’accordo “a pacche sulle spalle”subito dopo la sentenza del TAR era previsto anche questo passaggio: la cancellazione della Commissione di Vigilanza, ostacolo insormontabile alla mano libera pretesa da Caltagirone e dalla Cozzi. Perciò la Porto di Imperia ha approvato l’esposto e il Comune ha accettato l’umiliazione di dover rinnegare due professionisti liberamente indicati dall’Amministrazione. Questa figuraccia, questa ammissione esplicita di subalternità è stata fatta in nome della conclusione dei lavori del porto. Non sappiamo come facciano a non rendersi conto Strescino e la sua giunta che se tolgono autorevolezza all’unico organismo di controllo previsto dalla legge si ritrovano in braghe di tela, in balia di ogni interesse e convenienza dei privati. La vicenda della montagna di terra che è ancora dov’era, del capannone che è sempre uguale, delle opere previste con gli oneri di urbanizzazione che non si vedono all’orizzonte, non hanno ancora insegnato niente?

Alla luce di quest’ultimo atto tutto diventa più chiaro. Dalla sentenza del TAR in poi il Comune ha rinunciato a qualsiasi voce autonoma e ha acconsentito in maniera del tutto subalterna ad ogni volontà del privato.

Strescino pensa in questo modo di facilitare la conclusione dei lavori del porto. Crediamo che si sbagli, anzi pensiamo che si stia consegnando metaforicamente disarmato, senza più nessun potere contrattuale al privato.

Comunque il Sindaco sta assumendo una grande responsabilità nei confronti della città perché approvando,attraverso i rappresentanti da lui nominati nella Porto Imperia, la richiesta di sostituzione dei membri della Commissione ha abbandonato ogni terzietà e ogni prudenza e ha identificato gli interessi e le ragioni della città con quelli del privato Caltagirone. Questa scelta purtroppo sarà rovinosa e ricadrà tutta sulle sue spalle.

Carla Nattero Dario Dal Mut “La Sinistra per Imperia”.

Debutto del duo Dal Mut-Nattero in consiglio a Imperia

Ha avuto inizio l’attività di collaborazione in consiglio comunale a Imperia di Carla Nattero e Dario Dal Mut (che ha recentemente lasciato l’IDV per aderire a SEL e al gruppo de ‘La sinistra per Imperia’).

Il debutto ha inizio con due interrogazioni: una in difesa dei diritti dei lavoratori di polizia municipale (e del buon senso!) dopo gli articoli che descrivono le vessazioni a cui sono stati sottoposti due agenti (in particolare segnalo questo post di Angelo Amoretti su Imperiaparla).

La seconda interrogazione è relativa alla richiesta di danni di Acquamare nei confronti della commissione di vigilanza e di controllo del comune di Imperia. A giudizio dei consiglieri de “La Sinistra per Imperia” si tratta di una vera e propria provocazione. Perché la Commissione non ha fatto altro che svolgere il ruolo previsto dalla legge e perché le osservazioni fatte erano più che fondate. Il Sindaco dovrebbe chiedere conto lui alla Porto di Imperia di una montagna di cose. Per esempio dovrebbe chiedere una presa di posizione ufficiale sul capannone, con relativa tempistica dello smantellamento e anche come mai la montagna di terra è ancora in gran parte al suo posto. Dovrebbe chiedere anche a che punto è la vendita dei posti-barca. I cittadini non possono essere costantemente presi in giro da un continuo balletto di cifre sui costi del porto e sulla vendita dei posti-barca. Quando conviene i posti sono già tutti venduti o quasi, quando si richiedono danni inesistenti la vendita è nella crisi più nera…

Di seguito allego i testi completi delle interrogazioni:

Interrogazione polizia municipale
Danni Acquamare

venerdì 13 maggio 2011

Dario Dal Mut entrerà nel gruppo de "La Sinistra per Imperia"

Dario Dal Mut ha lasciato l'Italia dei Valori. In consiglio comunale di Imperia aderirà al gruppo de' "La Sinistra per Imperia".

Collegamento

mercoledì 4 maggio 2011

Bilancio consuntivo 2010: una clamorosa bastonata sui bilanci degli imperiesi

Che il 2010 sia stato un anno di lacrime e sangue per il bilancio di Imperia lo si sapeva. Ma i dati del bilancio consuntivo discusso ieri sera in Consiglio lo mettono in rilievo in maniera evidente.

Ci sono due milioni in più di entrate tributarie (il grosso viene dalla Tarsu, ma anche ICI e Tosap sono in aumento), sono diminuite le spese correnti e quindi i servizi, i trasferimenti dello Stato e della Regione sono in linea con quelli degli anni passati, eppure il bilancio pareggia soltanto utilizzando le entrate straordinarie delle concessioni edilizie.

Lo sfondo in cui si collocano questi dati è altrettanto deprimente: gli investimenti sono diminuiti di più del 30%, la macchina comunale non si rinnova e perde qualità, le società partecipate perdono valore, i fabbricati comunali ricevono un a scarsa manutenzione. Insomma il comune si sta impoverendo. Anche i cittadini, del resto: pagano più tasse, più multe (870.000€ l’anno passato) e ricevono meno servizi.

In sede di discussione di bilancio preventivo vedremo se l’Amministrazione propone qualche inversione di tendenza. Io sono molto pessimista. La Giunta, come primo atto in preparazione del nuovo bilancio, ha deciso di aumentare ulteriormente la tassa sui rifiuti del 12.4%. Il che vuol dire che tutti i cittadini nel 2011 pagheranno questa tassa il 38.4% in più rispetto al 2009. (+ 26% nel 2010, +12.4% nel 2011).

Una clamorosa bastonata sui bilanci degli imperiesi che già soffrono la crisi e vivono in una delle città più care di Italia.


Carla Nattero

mercoledì 30 marzo 2011

sulla rinuncia all’appello al Consiglio di Stato da parte del Comune di Imperia

Comunicato Stampa di Carla Nattero sulla rinuncia all’appello al Consiglio di Stato da parte del Comune di Imperia.

Ovviamente la decisione della Giunta, questa volta unanime, come hanno tenuto a sottolineare Strescino e Leone, non mi stupisce per niente. Hanno salutato come una liberazione la sentenza del TAR, hanno appoggiato per obbligo, solo dal punto di vista formale e mai sostanziale, il provvedimento dell’ing. Lunghi, quindi era scontato che finisse così. D’altra parte che cosa ci si può aspettare da amministratori così disponibili da definire “montagnola” decine di migliaia di metri cubi di terra chissà quanto inquinata, di cui sono responsabili i concessionari e giacenti da anni nell’area in questione?

Leggerò comunque attentamente la delibera e le motivazioni . Una cosa la posso dire da subito: la delibera n. 67 sulle linee guida del porto dà poteri di indirizzo e di controllo in questa materia al Consiglio Comunale, perciò in linea con tale delibera, confermata da quella, sempre consigliare, del 14 marzo (che dava la delega a trattare sul rimborso danni a sindaco e vicesindaco), la decisione del mancato appello al Consiglio di Stato non può essere assunta dalla Giunta, ma deve essere assunta dal Consiglio.

giovedì 24 marzo 2011

Sul nuovo piano rifiuti

Comunicato Stampa di Carla Nattero “Sinistra per Imperia”

Il nuovo piano rifiuti dopo dieci anni di esitazioni e pasticci è finalmente una proposta compiuta. Ma lascia molti punti interrogativi.

A proposito della funzionalità dell’impianto, non è stata fatta una scelta netta di raccolta differenziata porta a porta, l’unica che possa garantire il salto di qualità e significative percentuali di riciclo e quindi di rapida diminuizione della quantità d i rifiuti conferiti in discarica.

L’obbiettivo del Piano Provinciale è il 65% di raccolta differenziata entro il 2015 e comunque “entro tre anni dalla messa in attività dell’impianto” il che vuol dire, se sono rispettati tutti i tempi, il 2017. Si tratta di una scelta timida e insufficiente, considerato che la legge nazionale impone agli enti locali di raggiungere l’obiettivo del 65% entro il 2012.

Ma naturalmente l’aspetto più discusso del Piano è stato la sua ricaduta su Imperia. In sostanza Imperia si ritrova, dopo tutti gli “abbiamo già dato” pronunciati negli anni dai suoi amministratori con due discariche sul suo territorio.

La prima è quella di Ponticelli che è ancora prevista nel Piano. La maggioranza sostiene che lo sia solo per attivare la bonifica e hanno presentato un emendamento con una interpretazione in tal senso, io penso invece, come il resto dell’opposizione, che l’Amministrazione provinciale abbia voluto mantenere in gioco la discarica di Ponticelli a fini precauzionali per molteplici possibili utilizzi, magari resi ineludibili dalla necessità di reperire i finanziamenti per fare fronte ai costi della bonifica che Ponticelli intende accollare sulle spalle dei comuni interessati, come già ha comunicato ufficialmente.

Per rendere le cose chiare ed evitare ogni ambiguità, gravissima per una situazione così compromessa territorialmente come la quella su cui insiste la discarica di Ponticelli, ho presentato un emendamento al Piano Rifiuti in cui esplicitamente si dichiara chiusa la discarica e si decide di procedere esclusivamente alla sua bonifica. L’emendamento è stato votato soltanto dalla minoranza.

La seconda discarica, nuova, è quella di Rio Sgorreto. Nel dibattito in Consiglio dalla stessa maggioranza sono arrivati mille distinguo perché nella zona in questione ci sono problemi ambientali, viabilistici, e anche di tutela delle acque, visto che l’area è vicina a pozzi dell’Amat. I distinguo si sono tradotti in una montagna di emendamenti. Tutti votati anche da noi dell’opposizione per la teoria del male minore.

Però il punto vero è un altro: la maggioranza la vuole o no la discarica a Sgorreto, in una zona con problemi viabilistici e ambientali, in pieno centro della Valle Impero, vicinissima a una delle aree di vendita più frequentate della zona?

Alla mia domanda in consiglio l’assessore ha risposto sì a certe condizioni di sicurezza, quelle appunto indicate negli emendamenti. A me il suo ragionamento non convince. Penso che la Provincia non riaprirà la discussione sul Piano Rifiuti (non è un caso che la maggioranza abbia bocciato un mio emendamento che sollecitava la provincia in tal senso) e quindi tutti gli emendamenti approvati ieri sera avranno il valore di “raccomandazioni”, esprimeranno poco più che delle buone intenzioni. Rimarrà invece l’attuale versione del Piano che prevede la discarica a Sgorreto fatte salve le autorizzazioni di legge. Una volta approvata la discarica il “sì, ma…” del Comune di Imperia conterà poco se la Provincia si trovasse di fronte a qualche urgenza di smaltimento dei rifiuti. E con tutto quello che è successo sappiamo che le urgenze in questo campo sono statisticamente molto probabili. Per i motivi fin qui spiegati, pur apprezzando il passo avanti, ho votato contro alla delibera portata in Consiglio.

L’ultima piccola perla

Comunicato Stampa di Carla Nattero, consigliere comunale della “Sinistra per Imperia”.

Sempre per parlare di buoni rapporti tra maggioranza e opposizione voglio segnalare l’ultima piccola perla.

Il Sindaco dopo avere assicurato che avrebbe discusso il question time da me presentato sull’aumento delle tariffe Rt, tanto è vero che era stato messo a calendario con discussione prevista alle 18,30, all’ultimo momento ha sostenuto che ci sarebbe stato un equivoco, che non toccava a lui rispondermi ma all’assessore Leone, assente, e quindi ha rimandato la discussione al prossimo consiglio.

Il problema è importante e di stretta attualità. Mi rifiuto di pensare che il Sindaco non abbia maturato una posizione su un argomento che tocca così da vicino la vita quotidiana dei cittadini e che ha visto un recente e partecipatissimo sciopero dei lavoratori. Perciò penso che avrebbe potuto facilmente affrontare il problema se solo lo avesse voluto. Non lo ha fatto perché non ha nessun rispetto per l’opposizione e perché non vuole criticare il suo collega di partito Amabile.

Allego il question time da me presentato. In particolare se ci fosse stato il dibattito avrei sottolineato l’ipocrisia della RT che, in cambio del nulla, cioè un inutilizzabile prolungamento della validità temporale del biglietto, ha stabilito aumenti ingentissimi del titolo di viaggio, i più consistenti d’Italia. Avrei detto al Sindaco che è particolarmente vergognoso l’aumento del costo dell’abbonamento per gli studenti. Un ragazzo di Castelvecchio per andare a scuola a Oneglia o a Porto ora paga 42 € al mese, fino all’anno scorso ne pagava 20,20. Amabile dice che è poca cosa, che lo studente in questione adesso può scorazzare per tutta la provincia, peccato che l’abbonamento per definizione serva per fare il tragitto casa-scuola, peccato che si tratti dell’ennesimo aumento delle spese scolastiche, sempre più pesanti sulle spalle delle famiglie.

Se il Sindaco fosse stato disponibile gli avrei chiesto di usare l’influenza che ha il comune- come espressione della città capoluogo e come azionista della RT- per convincere l’azienda trasporti a reintrodurre il vecchio sistema di abbonamento e a rivedere in generale il sistema tariffario.

Una politica tariffaria così da strozzini disincentiva ancora di più il servizio trasporti, contribuendo allo sviluppo del traffico automobilistico e all’ingorgo permanente così frequente a Imperia. Già il trasporto pubblico da una risposta parzialissima alle esigenze dei cittadini, a causa anche di decenni di follia urbanistica che ha riempito di abitazioni le nostre colline, se poi il prezzo del biglietto diventa proibitivo, allora gli anziani saranno condannati a non potersi muovere e gli altri si affideranno alle automobili e così la città sarà sempre più intasata dal traffico privato.

martedì 15 marzo 2011

L'opposizione ha abbandonato l'aula. Intervento di Carla Nattero

Imperia, 15 marzo 2011.

Comunicato Stampa.

Carla Nattero, Sinistra per Imperia.

Se il consiglio comunale è il luogo del “fango e del chiacchiericcio” come si è fascisticamente espresso il giovane consigliere Dulbecco, si capisce che l’atteggiamento della maggioranza sia così irridente nei confronti dei diritti della minoranza.

Gli Strescino- boys applicano costantemente la tattica del colpo di mano, se ne infischiano dei diritti elementari, fanno continue prove di forza sulla base dei numeri.

Così ieri sera sono riusciti in sprezzo ad ogni Regolamento consigliare a impedirci di illustrare una mozione che si trascina dal 14 novembre e a negarci di trattare il punto all’o.d.g. sul porto che avevamo tutti i diritti, a prescindere dalle considerazioni di opportunità dell’Amministrazione, di affrontare già dal 21 febbraio. Il Regolamento, ricordo a Gazzano e Leone, non ragiona in termini di opportunità ma di ammissibilità perché, naturalmente, se non fosse così la maggioranza potrebbe respingere, sulla base delle propri convenienze, ogni richiesta della minoranza.

Devo anche aggiungere che, considerato il clima, sono propensa a pensare che, se fossimo rimasti in aula, esaurito il punto posto all’o.d.g. dall’Amministrazione, la maggioranza ieri sera avrebbe fatto mancare il numero legale nel momento in cui avrebbero dovuto essere discussi i temi posti dalla minoranza, come indirettamente conferma Leone nella sua dichiarazione.

In sostanza le forzature antidemocratiche sono da tempo continue, insultanti e rendono impossibile alla minoranza svolgere il proprio ruolo, un ruolo che è legittimato dal voto popolare esattamente come quello della maggioranza.

Questa situazione di protratto disagio spiega la nostra reazione. Non è un Aventino ma vuole segnalare in maniera forte una situazione diventata insostenibile. Esprimeremo le nostre valutazioni al Prefetto in maniera ufficiale e per evidenziare che nel Comune di Imperia c’è un “ problema di democrazia” useremo tutti gli strumenti legali, a cominciare dall’utilizzo massiccio e sistematico di tutti i mezzi che ci dà il Regolamento, dalle mozioni alle convocazioni dei Consigli.

Quindi non siamo usciti dall’Aula per “vigliaccheria” come ha detto qualche consigliere tanto zelante quanto allineato; e nemmeno come “via di fuga” (versione Leone) da una situazione che ci vedeva senza parole.

Purtroppo avevamo tanto da dire perchè pensiamo che i problemi sul tappeto nel Porto Turistico ci siano ancora tutti e che la sentenza del TAR non sia né l’assoluzione del passato, né la risoluzione dei tanti problemi del presente. E abbiamo molti argomenti per dimostrarlo, a partire dai contenuti delle relazioni dell’ing. Lunghi e dell’arch. Calzia, consegnate il 28 dicembre 2010, in ottemperanza alla famosa delibera consigliare di settembre. Io, come credo tutti i consiglieri di opposizione, sono pronta a un confronto pubblico in qualsiasi sede con qualsiasi esponente della maggioranza, a partire da Leone, per discutere di questi temi.

Certo che la delibera presentata ieri sera dall’Amministrazione era veramente disperante, come “proposta”, sulla base della quale regolare la discussione era totalmente inesistente: si è trattato della richiesta di una delega in bianco al Consiglio Comunale per trattare sottobanco con Caltagirone e gli altri soci privati la questione dei presunti risarcimenti danni che questi ultimi potrebbero richiedere al Comune. E’ una delibera illegittima come segnaleremo agli organi competenti, ma soprattutto è la dimostrazione che la sentenza del TAR ha ulteriormente indebolito la contrattualità del Comune. Non hanno sottoposto al Consiglio, la cui importanza è stata sottolineata anche dal TAR, una proposta organica di intervento per risolvere la “montagna” di problemi aperti, sulla base anche di quanto stabilito dalla maggioranza stessa nella delibera di settembre, ma hanno richiesto l’avallo preventivo a quello che sarà, se ci sarà, un accordicchio.

Purtroppo non sono ottimista sull’esito di questa storia perché vedo che il Sindaco si è arroccato e sta proponendo una dialettica politica sempre inutilmente polemica, da assemblee studentesche. Ieri sera ha accusato la minoranza di danneggiare l’immagine della città, senza rendersi conto che interpretiamo un sentimento fortemente presente tra i nostri concittadini, anche illustri, non pensiamo certo che sia di tutti, ma abbiamo il diritto e il dovere di rappresentarlo sia nei contenuti sia, e soprattutto, nella volontà di difesa della legalità a tutti i livelli.

venerdì 4 marzo 2011

Il TAR ha annullato la sentenza di decadenza della concessione demaniale del porto di Imperia

Carla Nattero, consigliere comunale di Sinistra per Imperia.

Comunicato Stampa
Il giudizio del TAR è stato di merito ed ha annullato la sentenza di decadenza della concessione demaniale firmata dall’ing. Lunghi.

E’ una sentenza che ovviamente va rispettata ma per esprimere una valutazione motivata sarà importante conoscerla bene. Come a mio parere è importante leggere, per capire il ruolo effettivo svolto dal Comune e le sue reali intenzioni, la memoria dell’avvocato incaricato dal Comune di difendere le ragioni del provvedimento di decadenza.

Comunque, riservandomi ragionamenti più meditati nei prossimi giorni, in particolare nel Consiglio del 14, voglio proporre due considerazioni.

Alla luce della sentenza risulta più chiaro perché, andando contro al Regolamento, la maggioranza ha impedito il 21 febbraio scorso la trattazione in Consiglio Comunale del tema “ decadenza della concessione del porto turistico”, come richiesto dall’opposizione. Sapevano che dopo il 3 marzo avrebbero conosciuto la sentenza definitiva: avevano già deciso per la procedura semplificata ma non volevano renderlo pubblico perché tale scelta avrebbe sicuramente suscitato moltissime critiche.

La sentenza del TAR di primo grado ha detto che i problemi sollevati dall’ordinanza dell’ing. Lunghi, cui va la mia rinnovata stima, non sono sufficienti per la decadenza della concessione. Ma ciò non vuol dire che tale pronunciamento significhi una assoluzione generalizzata né per l’operato della Porto di Imperia né per quello del Comune.

Le mie convinzioni politiche generali su tutta l’operazione non si modificano di un millimetro in seguito alla sentenza. La mancata gara, la contabilità di facciata, gli abusi, sono questioni politiche e amministrative enormi che rimangono ancora intatte in tutta la loro gravità.

L’opposizione ha svolto con responsabilità e coraggio il suo ruolo e penso che, nonostante quel che dice il capogruppo del PDL, avrà ancora molte occasioni di svolgerlo sulle questioni del porto turistico e in generale sulla portualità imperiese, proprio per il bene della città.

martedì 22 febbraio 2011

Maggioranza divisa, impacciata e in fuga dalle proprie responsabilità

Comunicato Stampa di Carla Nattero “La sinistra per Imperia”.

La mancata discussione del punto proposto dalla minoranza sul porto turistico è un fatto gravissimo.

La pregiudiziale sospensiva adottata costituisce un precedente molto pericoloso, perché da ieri sera con motivazioni pretestuose si può rinviare o cancellare qualsiasi convocazione del Consiglio da parte della minoranza.

Le motivazioni illustrate da Gazzano sono risibili per la discussione sul porto ma sono totalmente inesistenti per la mozione presentata da Indulgenza che è in attesa di discussione da metà novembre. La scelta di avere rinviato due punti molto diversi con la stessa motivazione di sospensiva indica il menefreghismo, la superficialità e la mancanza di senso democratico della Amministrazione.

A mente fredda le riflessioni politiche proposte ieri sera non possono che essere confermate.

Il sindaco non ha avuto la forza e la chiarezza politica di affrontare in Consiglio una discussione sulle scelte pesanti che dovranno essere fatte sul porto turistico e si è nascosto prendendo a pretesto l’attesa del pronunciamento del TAR.

Ma il pronunciamento del TAR non toglierà loro le castagne dal fuoco: lascerà le cose immutate o peggiorate. Il giorno dopo saranno di fronte nuovamente al problema che hanno oggi: dovranno dire quale via d’uscita pensano che possa essere percorribile. Le linee parallele che stanno tenendo- l’appoggio alla delibera di decadenza della concessione sul piano amministrativo e la contrattazione con Caltagirone avviata da Leone sul piano politico- non potranno più essere mantenute in contemporanea e dovranno dire quale delle due imboccano, in quale direzione vogliono sciogliere i nodi.

La realtà vera però è che sulla linea da tenere sono divisi, tra PDL e Lega, dentro il PDL e dentro la Lega. Sono talmente deboli che non riescono nemmeno a dire esplicitamente, come avrebbero dovuto fare da mesi, che richiedono le dimissioni dei membri della Porto di Imperia e le dimissioni di Conti, l’amministratore delegato, che li ha presi in giro in maniera sanguinosa.

Questi sono ragionamenti che riflettono la realtà, una realtà triste e preoccupante per Imperia. Purtroppo non si tratta di un chiacchiericcio, come dice Gazzano con il suo bello stile.

Il Consiglio Comunale di Imperia aveva il diritto e il dovere di occuparsene. Il fatto che gli sia stato impedito è una ferita alla democrazia. Perciò faremo ricorso al TAR: per ripristinare nel Comune di Imperia le regole democratiche.

La polemica che il Sindaco pare abbia avviato sui comportamenti che sono stati tenuti nella serata di ieri sera mi sembra assolutamente un diversivo per allontanare l’attenzione dell’opinione pubblica dalla gravità dell’ostruzionismo tenuto dalla maggioranza.

C’è stato un duro scontro politico con la richiesta di dimissioni ma non c’è stata alcuna offesa personale da parte di nessun consigliere dell’opposizione. Anche il pubblico è stato nei limiti del confronto acceso. I molti giornalisti presenti lo possono testimoniare, come lo può certificare anche lo sbobinamento per una volta tempestivo del Consiglio di ieri sera.

D’altra parte è del tutto sconsiderato che un sindaco stia zitto durante un consiglio comunale così importante dal punto di vista politico, delegando ogni presa di posizione al capogruppo del PDL e poi il giorno dopo, come un ragazzotto qualsiasi, affidi le sue impressioni alla rete. Entrando nel merito.

giovedì 17 febbraio 2011

Rischia di saltare il consiglio comunale di di Imperia del 21

Scarica l'allegato originale
Comunicato di Carla Nattero, La Sinistra per Imperia.

E’ dai primi di dicembre che non si riunisce il Consiglio Comunale su temi amministrativi. Nel frattempo sul porto turistico è successo di tutto: con inchieste giudiziarie, con la revoca della concessione demaniale,con un rimpasto di giunta che ha avuto come significato la messa sotto tutela del sindaco principalmente proprio sulle questioni del porto.

In una città normale il Consiglio sarebbe riunito in permanenza. Di che cosa hanno paura? Dopo aver rinfacciato gli esposti all’opposizione ora temono il confronto istituzionale?

Sarebbe perciò un atto gravissimo e fortemente antidemocratico in primo luogo nei confronti della città di Imperia se la maggioranza facesse saltare il Consiglio del 21.

Sul porto è arrivata l’ora della chiarezza. A prescindere dallo stesso pronunciamento del TAR che del resto potrebbe essere interlocutorio Strescino e Leone ci devono dire che cosa hanno intenzione di fare.

Noi lo sappiamo, come già anticipato in questi giorni, che cosa fare e lunedì 21 lo vogliamo illustrare ai cittadini nella principale assise politica di Imperia.

sabato 5 febbraio 2011

7 avvisi

Commento di Carla Nattero, capogruppo della lista Sinistra per Imperia, in merito all'avviso di garanzia agli assessori della giunta Sappa.

Si tratta di avvisi di indagine e non di sentenze, ovviamente.

Però è inevitabile osservare la rilevanza, numerica e politica, degli amministratori indagati.

A questo punto non c'è aspetto del porto – nel bacino di Oneglia e in quello di Porto Maurizio- non sottoposto a indagini da parte della magistratura.

Le possibili illegalità che stanno emergendo riguardano pasticci – come quello delle colonnine- già ampiamente denunciati nella città a livello amministrativo, sia dall'opposizione, sia da vari soggetti economici portuali. Tutti i nodi,in sostanza,stanno venendo al pettine.

Si ha l'impressione molto netta che siamo di fronte a un sempre più accelerato e generalizzato smottamento della classe dirigente politica e amministrativa di questa provincia che coincide con quella di Forza Italia prima e del Popolo della Libertà ora.

Il punto di riflessione che riguarda i cittadini e il dibattito pubblico è in primo luogo il seguente: come fare per evitare che il fallimento della classe dirigente del PDL paralizzi la nostra città dal punto di vista economico e sociale?

Penso che occorra voltare pagina. Coloro che hanno condotto la città nell'attuale situazione di impasse non possono essere gli stessi che la fanno uscire dai guai.

E' una verità talmente evidente che non può essere offuscata dalla propaganda del PDL(come la manifestazione di domani) che tenta di ribaltare sull'opposizione la responsabilità di un fallimento che è solo loro. Dal 1999 sono al governo della città e hanno deciso loro tutte le fasi di realizzazione e progettazione del porto.

Perciò la richiesta di dimissioni di Sindaco e Giunta non è strumentale, come pensa Strescino, ma è l'unica ipotesi realistica per confrontarsi con la città nel momento delle scelte fondamentali e per dare ai cittadini con le elezioni anticipate la possibilità di scegliere un nuovo governo e, insieme ad esso, una strategia positiva per affrontare la questione portuale.

martedì 1 febbraio 2011

Il Sindaco si dovrebbe dimettere

Comunicato Stampa di Carla Nattero, La Sinistra per Imperia.

Le riflessioni del giorno dopo sul terremoto in Giunta non possono che confermare la lettura fatta a caldo.

Non so quanto siano effettivamente autonome le dimissioni di Lanteri e Calcagno. Calcagno in particolare ha fatto capire che gli sono state richieste.

Comunque, al di là delle dichiarazioni di facciata, è chiaro a tutti il senso politico delle loro dimissioni, osservando soprattutto che a Leone sono state date le chiavi del comune, con il ruolo di vicesindaco e la delega più importante in questa fase,quella ai porti.

Il PDL vuole rispondere alle gravissime difficoltà attuali, ritornando a Leone, un uomo del passato, l'assessore al bilancio della Giunta Sappa che ha forti responsabilità della situazione attuale.

Basti pensare che il primo artefice dell'attuale archittettura societaria della Porto di Imperia è appunto Leone. E tutti ormai sanno quanto la scarsa contrattualità del Comune di Imperia dipenda appunto dalle scelte sciagurate fatte al momento della entrata di Caltagirone nella società.

In realtà oggi con Leone entra non tanto un amministratore quanto un politico, un uomo di fiducia di Scajola, in totale sintonia con la Porto di Imperia, come il nuovo vicesindaco ha già detto nei suoi pochi giorni da segretario cittadino del PDL.

E' per questo motivo che Leone rappresenta non tanto una stampella quanto una vera e propria sconfessione della figura del sindaco, un vero e proprio commissariamento suo e della sua giunta.

Questa scelta risponde a esigenze locali ma anche nazionali ed è il frutto di un misto di arroganza e disperazione.

Le cose sono andate troppo in là,si sono troppo aggrovigliate perchè stia in piedi una politica filo-Caltagirone come verosimilmente Leone vuole fare, viste le sue dichiarazioni e in particolare il duro attacco da lui rivolto all'ing. Lunghi.

Sono andate troppo in là anche per una politica di mediazione possibile, come quella rappresentata dalla famosa delibera di settembre votata dalla maggioranza in consiglio comunale.
La realtà è che occorre attendere le prese di posizione del TAR, sperare,come io mi auguro, che l'ing. Lunghi veda confermato il suo provvedimento e partire di qui per affrontare in maniera nuova il completamento del porto turistico, con un ridimensionamento progettuale e un sistema di gestione pubblico .

Perciò la volontà evidenziata dal rimpasto di tornare alla impostazione originaria sul porto come se nulla fosse successo è arrogante e nello stesso tempo illusoria.

Se il porto ricomincia da capo, penso che anche la politica debba fare altrettanto. La strada maestra che dovrebbe imboccare il sindaco non è quella di impraticabili rafforzamenti di giunta, ma quella di andare alla verifica delle urne, presentando ai cittadini il suo progetto urbanistico e gestionale per completare il porto turistico.

Su questi temi che sono essenziali per la vita della città tutte le forze di opposizione hanno richiesto questa mattina di convocare un consiglio comunale straordinario. Per discutere per tempo e non con i tempi allungati della maggioranza della nuova fase aperta dalla decadenza della concessione portuale.

lunedì 24 gennaio 2011

Sulla conferenza stampa del sindaco in seguito a ricevimento di avviso di garanzia

Comunicato Stampa di Carla Nattero, consigliere comunale di “Sinistra per Imperia”.

La conferenza stampa del Sindaco, in seguito al ricevimento dell’avviso di garanzia, è stata fatta direttamente nella sede del PdL. Strescino, a scanso di brutte sorprese, ha evitato di verificare la solidarietà di tutta la giunta.

Una preoccupazione ben fondata perché, a leggere le dichiarazioni dei dirigenti della Lega sul porto, si è aperta una vera e propria spaccatura nella maggioranza. Che non penso sia facile ricomporre con i soliti armamentari( tavoli, chiarificazioni ecc..) semplicemente perché la questione porto è diventata ormai troppo aggrovigliata e incandescente per i rituali soliti della politica.

Il sindaco si è presentato perciò direttamente sotto l’ala del partito che, a leggere le dichiarazioni di Leone, non so quanto si rivelerà protettivo.

Il nuovo segretario cittadino del PdL, come da sua consolidata strategia, ha cominciato a spararle grosse e alzare i polveroni.

Cercare di ribaltare sull’opposizione- come ha fatto Leone- le responsabilità della attuale situazione è ridicolo e inaccettabile. Da anni mettiamo in evidenza rischi,irregolarità,illegalità, confusioni di ruoli in tutte le diverse fasi della procedura del porto. Spesso irrisi e svillaneggiati dall’Amministrazione, sicura non tanto della legittimità delle procedure quanto della solidità del quadro politico di riferimento. Cioè la famosa cavalleria destinata a non arrivare più.

Nell’ultimo anno i nodi urbanistici e procedurali sono venuti al pettine e invece di cambiare rotta l’Amministrazione ha continuato come prima. Come peraltro ha rivendicato con pervicacia Ambesi nella stessa conferenza stampa.

E adesso le responsabilità sono dell’opposizione? Sono tutte e solo della maggioranza che, nella interpretazione più benevola, ha amministrato in maniera pessima,non difendendo l’interesse pubblico. E dovrebbe anche essere capace, a questo punto, a trarre le conseguenze politiche del suo fallimento.

Anche il quadro apocalittico, nel caso di decadenza della concessione, Leone lo ha prospettato ad arte, agitando il ricatto del porto che diventa una “cattedrale nel deserto” per sostenere che è inevitabile continuare così, che la strada è ormai obbligata.

Ma conta un altro ragionamento ben più importante: se le motivazioni addotte dall’ing. Lunghi a sostegno del suo provvedimento saranno confermate, come io ritengo giusto, la decadenza della concessione sarà effettiva, al di là delle paure agitate da Leone.

Proprio perché a quel punto si aprirà una situazione delicata, ritengo molto più utile per la città studiare, in caso di decadenza della concessione, quale nuovo percorso proporre per completare il porto turistico- io penso in maniera ridimensionata- sia dal punto di vista progettuale che gestionale, con l’obiettivo di evitare di bloccare per anni la situazione, piuttosto che continuare a vaticinare la catastrofe, come fanno Strescino e il PDL.

Su questo tema accolgo l’invito di Rifondazione ad un confronto preliminare tra le forze di opposizione in modo da presentare una proposta comune alla città e al Consiglio.

venerdì 21 gennaio 2011

Decadenza

Non è accettabile che il Sindaco consideri un atto autonomo e isolato la decadenza della concessione portuale che l’ing. Lunghi si è trovato nell’obbligo di firmare.

Perché le motivazioni di un atto di tale importanza stanno tutte in scelte di cui la parte politica ha una responsabilità preminente e rispetto alla legittimità di tali motivazioni il Sindaco si deve pronunciare, soprattutto se a mettere in rilievo il mancato rispetto della legge è un dirigente prudente e leale che ha collaborato per anni con l’Amministrazione.

Nel suo provvedimento l’ing. Lunghi ribadisce:

che il porto turistico è un’opera pubblica, a differenza dell’interpretazione privatistica data dall’Amministrazione Comunale;

che si è in presenza di una effettiva subconcessione alla Peschiera;

che non sono stati rispettati norme e regolamenti nella costruzione del porto, a partire dalla mancata contabilità.

Su questi aspetti di capitale importanza il Sindaco non può rifugiarsi nella sorpresa di fronte alla firma dell’atto di decadenza della concessione, ma deve esprimere l’orientamento dell’Amministrazione, avendo come unica bussola la difesa dell’interesse pubblico.

Invece da l’impressione di non sapere che pesci pigliare, tenendo nei confronti dell’ing. Lunghi un atteggiamento di estraneità come se fosse il dirigente di un altro Comune. E alla fine il vero isolato rischia di essere proprio il Sindaco, visto che ha allontanato i consiglieri di FLI e nella conferenza stampa ha cominciato a non avere accanto a sé nemmeno i consiglieri della Lega.