sabato 29 agosto 2009

Abusivissima 2009 - le foto (pomeriggio 2)

Foto degli intervenuti: Nicola Podestà (ex direttore dell'osservatorio metereologico di Imperia), Marco Preve (giornalista di Repubblica, blogger, autore del libro "Il partito del cemento"), Giovanni Spalla (Legambiente Liguria), Gianluca Beltrami (CSOA La Talpa e l'Orologio).

Abusivissima 2009 - le foto (pomeriggio 1)

Ad inaugurare il capannone abusivo il nostro sindaco, non sarà quello vero ma ci somiglia alquanto. Segue il dibattito:


Abusivissima 2009 - le foto (mattina 2)

Altre immagini, fra gli operai anche Scoppa:

Abusivissima 2009 - le foto (mattina 1)

Abusivissima 2009: un successo. Ecco le prime immagini della mattina, gli operai a lavoro per costruire il capannone di cartone abusivo:

venerdì 21 agosto 2009

Abuivissima 2009 (citazione) - sabato 29 agosto


“Quando Quinto saliva alla sua villa, un tempo dominante la distesa dei tetti della città nuova e i bassi quartieri della marina e del porto, più in qua il mucchio di case muffite e lichenose della città vecchia, tra il versante della collina a ponente dove sopra gli orti si infittiva l’oliveto, e, a levante, un reame di ville e alberghi verdi come un bosco, sotto il dosso brullo dei campi di garofani scintillanti di serre fino al Capo: ora più nulla, non vedeva che un sovrapporsi geometrico di parallelepipedi e poliedri, spigoli e lati di case, di qua e di là, tetti, finestre, muri ciechi con solo i finestrini smerigliati dei gabinetti uno sopra l’altro”

ITALO CALVINO – LA SPECULAZIONE EDILIZIA

Abusivissima 2009 - sabato 29 agosto


Ci sono molti modi per devastare il territorio. Si può inondare una periferia urbana con complessi industriali distruggendo l'ambiente ma producendo lavoro. Un compromesso accettato in nome dell'occupazione. Ma se una devastazione viene portata avanti senza compromessi, senza una contropartita, senza il lavoro? Si può accettare che una regione costituita da una breve striscia di terra tra mare e monti, veda un'immensa lingua di cemento dividere questi due elementi?
Lungo il nostro litorale c'erano camminamenti marini che affascinavano i poeti romantici inglesi dell'ottocento, tutto questo è scomparso. Ora ci restano gli abusi di chi costruisce edilizia residenziale, vende porti futuristici e immensi complessi turistici non tenendo conto né del cittadino, né del paesaggio, lasciando l'ennesimo parcheggio di barche a brancolare come una cattedrale nel deserto.

Caltagirone ha una storia trista e questo è documentato dai suoi precedenti lavori in Italia.
Si è espanso nel sistema azionario di “Porto di Imperia SPA” tramite la società “Acqua Marcia” in poco tempo ed ora ci troviamo un porto in cui il settore pubblico è stato pressoché espulso.
Caltagirone ha trattato per entrare in possesso del 70% di qualsiasi opera che è stata e verrà costruita, di conseguenza, alla conclusione dell'intera struttura, diventerà proprietario di quasi tutta la totalità del sistema portuale. Il tutto senza rischiare nulla di tasca sua, trattandosi di denaro “sulla carta”, riferito alla vendita dei posti barca. Non male per chi si è presentato come un grande benefattore per la città …

Il Comune attualmente compromesso nel sistema societario si è reso complice di un abuso edilizio, “il famoso capannone” su cui sta indagando la Procura e, multato dagli organismi preposti, si trova a sanzionare se stesso. La risposta della nuova amministrazione è quella di vendere anche il 10% che è rimasto pubblico, attestando di fatto l’enorme regalo che Imperia ha fatto agli speculatori privati.
Non solo il Comune paga la presenza dell'imprenditore romano. Anche i più illustri imprenditori locali (che facevano capo ad Imperia Sviluppo SPA) sono di fatto tagliati fuori dall'affaire “Porto Imperia”, grazie a giochi societari che li hanno estromessi da qualunque potere decisionale.
Anche grazie alla lunga catena di appalti e sub appalti che distanzia le fonti di liquidità dagli esecutori materiali delle opere si è già arrivati al fallimento di una ditta locale (i cui operai si trovano ora disoccupati e non pagati). E' facile immaginare che potrebbe non essere un caso isolato.
Ipotizziamo uno scenario doppio. Ipotizziamo che il porto vada bene, funzioni nel modo da loro previsto. Si creerebbe una zona costiera limitrofa al mare (espansa su tutto il litorale cittadino) di lusso ma separata dalla città, tale per cui le persone meno abbienti, causa affitti e costo della vita, verrebbero espulse verso l'entroterra.
Contrariamente, nella seconda ipotesi, nel caso in cui il porto non funzionasse, ci troveremmo con l'ennesimo cimitero di barche.
Non accettiamo questo immaginario. Vogliamo un territorio a misura d'uomo, in cui il cittadino sia immerso nel contesto naturale senza il minimo impatto su di esso.
Crediamo che chi vive, lavora e studia in queste terre abbia maggiore voce in capitolo di chi ha deciso di comprare un'immensa area di questa città, di chi costruirà un porto in cui i normali cittadini non potranno mettere piede, di chi ha costruito un parco urbano, ma avrebbe preferito un campo da golf.
Chiediamo all'amministrazione comunale di aumentare la capacità decisionale del pubblico rispetto al privato all'interno del porto turistico, in modo che il cittadino possa trarre maggiori vantaggi e maggiore forza contrattuale nei confronti di quegli imprenditori che di questo passo potrebbero chiudere le banchine agli imperiesi e ai pescatori, fino a impossessarsi del grande evento delle “Vele d'Epoca”.

Ci troveremo sabato 29 agosto da liberi imperiesi, costruiremo in spiaggia un capannone senza chiedere nessuna autorizzazione dimostrando che dove è tollerato un abuso sul litorale possono esserne tollerate altri. Intorno a questa struttura prenderemo il sole, balleremo e parleremo di territorio con Marco Preve (Giornalista La Repubblica) e Nicola Podestà (ex Direttore Osservatorio Meteorologico di Imperia). Con noi ci saranno tutti quei cittadini liberi che credono che il turismo debba essere sano e responsabile. La sera abbatteremo il mostro, dimostrando che a noi piace il mare senza il cemento, quello delle spiagge alla portata di tutti, senza stabilimenti e barriere all'ingresso. Quella stessa concezione di balneazione che porterebbe qui migliaia di vacanzieri che in tempo di crisi non riescono a reggere spese di ombrelloni, lettini e yacht. Rimuoveremo il capannone perché a noi piace ancora osservare (come direbbe Fabrizio De André) “il lenzuolo che gonfia sul cavo dell'onda”.

Gli organizzatori:
Giovani Democratici - Giovani Comunisti - Sinistra per Imperia- Con Imperia - CSOA La Talpa e l’Orologio – Liberamente - ARCI ACPO - ARCI Guernica- Garabombo l'invisibile - Collettivo Studentesco il Bombarolo

Dichiarazioni di Carla Nattero

Dichiarazioni di Carla Nattero, consigliere comunale della lista La Sinistra per Imperia.

Avevamo sostenuto in campagna elettorale che il bilancio del Comune di Imperia era in forte sofferenza e che il mantenimento del patto di stabilità era stato assicurato solo da espedienti formali. Quanto avevamo detto si sta confermando, sotto il sole di ferragosto, clamorosamente vero. Avevamo aggiunto che i provvedimenti da assumere erano sottaciuti e rimossi poiché si era in campagna elettorale ma che sarebbe venuto rapidamente il tempo delle scelte dolorose. Anche questa previsione si sta realizzando.

Il sindaco Strescino e la sua giunta hanno deciso di fare fronte al bilancio in crisi facendo
cassa a tutti i costi, anche assumendo decisioni non condivise nella scorsa amministrazione dagli stessi alleati di governo.

Mi riferisco in primo luogo alla vendita delle quote della partecipazione comunale alla società del porto turistico. Una scelta gravissima e sbagliata perché toglie al Comune ogni residua possibilità di intervento sul porto turistico, una componente delicatissima per il futuro della città. L’Amministrazione ritiene che la misura della partecipazione azionaria sia irrilevante perché è in totale sintonia con l’impostazione di Caltagirone. Ma guardando un po’ più in là si deve sottolineare con forza che questa eventuale decisione pregiudica la possibilità di intervenire sul porto turistico, non alla giunta Strescino, ma al Comune di Imperia in quanto tale e quindi ai cittadini imperiesi per i prossimi cinquant’anni.

L’amministrazione non pensi di operare questa vendita decidendola tra giunta e Consiglio di Amministrazione, deve esserne coinvolto l’intero Consiglio Comunale. E se cosi non fosse sono sicura che tutta l’opposizione chiederà autonomamente, visto che rientra nei suoi poteri, una seduta apposita di Consiglio per affrontare l’argomento.

Altra scelta accantonata in campagna elettorale perché impopolare è la vendita di Villa Carpeneto che adesso naturalmente si ripropone. I motivi del nostro no sono gli stessi di prima. La novità è che adesso l’amministrazione per venderla più facilmente cerca di convincere la Sopraintendenza a togliere il vincolo (cioè la richiesta che la Villa sia adibita dagli acquirenti privati a funzioni aperte al pubblico, perciò no al residenziale esclusivo, sì praticamente a tutto il resto). Il vincolo, peraltro piuttosto blando, è assolutamente giustificato visto le caratteristiche della villa, il giardino in cui è immersa , attualmente ancora pubblico, e considerata la funzione scolastica e sociale che la stessa ha avuto in tutto il Novecento.

Mi auguro che la Sopraintendenza non si faccia convincere perché, viste le premesse, l’eliminazione del vincolo ovviamente aprirebbe la strada a qualche scempio e credo anche che implicherebbe la vendita del giardino, rimasto comunale per una forte pressione di alcune componenti della precedente maggioranza e di tutta l’opposizione.

venerdì 14 agosto 2009

Retate: il frutto bacato di una legge sbagliata


Dichiarazione di Carla Nattero de La Sinistra per Imperia

Sono da condannare le retate sulle spiagge cittadine fatte ieri pomeriggio. Si tratta certamente del frutto bacato di una legge sbagliata che fa diventare la clandestinità di per se stessa un crimine.

Ma il fatto rivela anche la volontà da parte del Comune (che ha impiegato i suoi Vigili) di allestire delle operazioni propagandistiche, chiamando pure la Tv locale, che non hanno nessun effetto pratico nei confronti della vera criminalità e vanno esclusivamente a discapito di giovani uomini che con gran fatica e gran sudore vendono sulle spiagge la loro merce, peraltro non contraffatta: esattamente come facevano trenta-anni fa sulle stesse spiagge donne e uomini meridionali con i secchi pieni di ghiaccio e bibite.

Mi ha fatto molto piacere leggere questa mattina che concittadini e turisti si sono indignati.

Vuol dire che la pietà non è morta e c’è ancora nelle persone la capacità di fare distinzione tra i delinquenti e chi con gran fatica lavora per mantenere se stesso e la famiglia lontana.

Mi auguro e lo verificherò nei prossimi giorni che il Comune, nonostante il decreto sicurezza,non diventi persecutorio: in primo luogo nei confronti delle necessità dei bambini figli di extracomunitari.

mercoledì 12 agosto 2009

Sull’approvazione della variante del Porto turistico

Dichiarazione di Carla Nattero, consigliere comunale della lista La Sinistra per Imperia.

“Finché non possiedo gli atti e non posso leggere con cura le prescrizioni della delibera regionale e i verbali delle due Conferenze di Servizi non sono in grado di dare un giudizio generale sull’approvazione della variante del Porto turistico. Cosa che penso di essere in grado di fare entro pochi giorni.

In prima battuta mi sembra opportuno sottolineare due aspetti. L’attribuzione al soggetto attuatore della manutenzione (e non della gestione come è stato erroneamente indicato) del parco urbano è un fatto positivo. Tale onere aggiuntivo riconosce implicitamente la validità delle considerazioni dell’opposizione che più volte ha sottolineato in Consiglio i vantaggi che, con la nuova variante, il privato veniva ad acquisire a scapito del pubblico. Questo ulteriore onere a carico del privato riequilibra in parte la bilancia rendendo la gestione del parco meno onerosa per il Comune. Ovviamente, per misurare la importanza effettiva di questa prescrizione, occorre vedere quali saranno le modalità di manutenzione che il privato dovrà assumersi. Questo aspetto che è essenziale, perché da ciò dipende la qualità del parco, è demandato a un successivo atto convenzionale che deve stipulare il Comune di Imperia con il soggetto attuatore. Perciò è necessario seguire da vicino il profilo della convenzione e chiedo già da ora che tale atto, come è previsto per le convenzioni, sia portato in Commissione e discusso dal Consiglio Comunale.

Il secondo aspetto è quello relativo al capannone. Non è stato approvato,è stato stralciato dalla variante ed è questo il dato fondamentale che non va sottovalutato. Anche qui si tratta di un riconoscimento implicito della fondatezza delle osservazioni di Verda e Zagarella. E’ in corso un’indagine della magistratura sull’abuso. E inoltre è chiaro, al di là degli adattamenti estetici, che siamo in presenza di un aumento volumetrico del Capannone rispetto al consentito che ha portato il soggetto attuatore a superare la quantità massima di volumi ammessa dal PRP. Che tale complessa questione si possa risolvere in un mese mi sembra il frutto di un eccesso di ottimismo dell’Ass. Lanteri o di una sua eccessiva fiducia, questa sì tutta politica, nei poteri di un ministero amico.”

sabato 8 agosto 2009

Profondamente colpiti per la scomparsa di Oscar Marchisio


Comunicato Stampa

Profondamente colpiti per la scomparsa dell'amico e compagno Oscar Marchisio Sinistra per Imperia esprime il più sentito cordoglio alla Famiglia e ai Compagni tutti.

Al di là di ciò che si può esprimere con le parole, già tutte dette, a noi non resta che ricordarlo sempre nelle scelte di solidarietà verso gli ultimi, difesa dell'ambiente, di democrazia e di libertà.

per "La Sinistra per Imperia"
Tommaso Lupi