Carla Nattero, consigliere comunale di Sinistra per Imperia.
Comunicato Stampa
Il giudizio del TAR è stato di merito ed ha annullato la sentenza di decadenza della concessione demaniale firmata dall’ing. Lunghi.
E’ una sentenza che ovviamente va rispettata ma per esprimere una valutazione motivata sarà importante conoscerla bene. Come a mio parere è importante leggere, per capire il ruolo effettivo svolto dal Comune e le sue reali intenzioni, la memoria dell’avvocato incaricato dal Comune di difendere le ragioni del provvedimento di decadenza.
Comunque, riservandomi ragionamenti più meditati nei prossimi giorni, in particolare nel Consiglio del 14, voglio proporre due considerazioni.
Alla luce della sentenza risulta più chiaro perché, andando contro al Regolamento, la maggioranza ha impedito il 21 febbraio scorso la trattazione in Consiglio Comunale del tema “ decadenza della concessione del porto turistico”, come richiesto dall’opposizione. Sapevano che dopo il 3 marzo avrebbero conosciuto la sentenza definitiva: avevano già deciso per la procedura semplificata ma non volevano renderlo pubblico perché tale scelta avrebbe sicuramente suscitato moltissime critiche.
La sentenza del TAR di primo grado ha detto che i problemi sollevati dall’ordinanza dell’ing. Lunghi, cui va la mia rinnovata stima, non sono sufficienti per la decadenza della concessione. Ma ciò non vuol dire che tale pronunciamento significhi una assoluzione generalizzata né per l’operato della Porto di Imperia né per quello del Comune.
Le mie convinzioni politiche generali su tutta l’operazione non si modificano di un millimetro in seguito alla sentenza. La mancata gara, la contabilità di facciata, gli abusi, sono questioni politiche e amministrative enormi che rimangono ancora intatte in tutta la loro gravità.
L’opposizione ha svolto con responsabilità e coraggio il suo ruolo e penso che, nonostante quel che dice il capogruppo del PDL, avrà ancora molte occasioni di svolgerlo sulle questioni del porto turistico e in generale sulla portualità imperiese, proprio per il bene della città.
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