Comunicato Stampa di Carla Nattero, La Sinistra per Imperia.
Le riflessioni del giorno dopo sul terremoto in Giunta non possono che confermare la lettura fatta a caldo.
Non so quanto siano effettivamente autonome le dimissioni di Lanteri e Calcagno. Calcagno in particolare ha fatto capire che gli sono state richieste.
Comunque, al di là delle dichiarazioni di facciata, è chiaro a tutti il senso politico delle loro dimissioni, osservando soprattutto che a Leone sono state date le chiavi del comune, con il ruolo di vicesindaco e la delega più importante in questa fase,quella ai porti.
Il PDL vuole rispondere alle gravissime difficoltà attuali, ritornando a Leone, un uomo del passato, l'assessore al bilancio della Giunta Sappa che ha forti responsabilità della situazione attuale.
Basti pensare che il primo artefice dell'attuale archittettura societaria della Porto di Imperia è appunto Leone. E tutti ormai sanno quanto la scarsa contrattualità del Comune di Imperia dipenda appunto dalle scelte sciagurate fatte al momento della entrata di Caltagirone nella società.
In realtà oggi con Leone entra non tanto un amministratore quanto un politico, un uomo di fiducia di Scajola, in totale sintonia con la Porto di Imperia, come il nuovo vicesindaco ha già detto nei suoi pochi giorni da segretario cittadino del PDL.
E' per questo motivo che Leone rappresenta non tanto una stampella quanto una vera e propria sconfessione della figura del sindaco, un vero e proprio commissariamento suo e della sua giunta.
Questa scelta risponde a esigenze locali ma anche nazionali ed è il frutto di un misto di arroganza e disperazione.
Le cose sono andate troppo in là,si sono troppo aggrovigliate perchè stia in piedi una politica filo-Caltagirone come verosimilmente Leone vuole fare, viste le sue dichiarazioni e in particolare il duro attacco da lui rivolto all'ing. Lunghi.
Sono andate troppo in là anche per una politica di mediazione possibile, come quella rappresentata dalla famosa delibera di settembre votata dalla maggioranza in consiglio comunale.
La realtà è che occorre attendere le prese di posizione del TAR, sperare,come io mi auguro, che l'ing. Lunghi veda confermato il suo provvedimento e partire di qui per affrontare in maniera nuova il completamento del porto turistico, con un ridimensionamento progettuale e un sistema di gestione pubblico .
Perciò la volontà evidenziata dal rimpasto di tornare alla impostazione originaria sul porto come se nulla fosse successo è arrogante e nello stesso tempo illusoria.
Se il porto ricomincia da capo, penso che anche la politica debba fare altrettanto. La strada maestra che dovrebbe imboccare il sindaco non è quella di impraticabili rafforzamenti di giunta, ma quella di andare alla verifica delle urne, presentando ai cittadini il suo progetto urbanistico e gestionale per completare il porto turistico.
Su questi temi che sono essenziali per la vita della città tutte le forze di opposizione hanno richiesto questa mattina di convocare un consiglio comunale straordinario. Per discutere per tempo e non con i tempi allungati della maggioranza della nuova fase aperta dalla decadenza della concessione portuale.
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