Comunicato Stampa.
La proposta del circolo SEL di Imperia sulla refezione scolastica presentata dai consiglieri comunali Carla Nattero e Dario Dal Mut.
La privatizzazione della refezione scolastica,ipotesi che gira da decenni sui tavoli delle diverse amministrazioni di Imperia, diventerà realtà dal prossimo anno scolastico.
Questa scelta gravissima non è stata imposta dalla manovra di agosto, come vuole fare credere il sindaco, ma è una sua scelta politica autonoma.
La decisione di affidarsi ai privati, pur essendo una tentazione ricorrente, al dunque non è mai stata assunta dalle amministrazioni precedenti per motivi ben fondati. Troppe le esperienze negative conosciute, anche vicino a noi, troppi i rischi di una caduta complessiva di qualità di un servizio delicatissimo che riguarda anche la tutela della salute dei piccoli.
Questa responsabilità gravissima se la assume invece Strescino, conducendo la refezione alla privatizzazione, portando così a conclusione il processo avviato nel 2008.
Infatti già con l’istituzione della Seris (e anche qui con una scelta solo apparentemente tecnica, a causa dei vincoli posti dal mancato rispetto del patto di stabilità) comincia l’operazione sganciamento dal pubblico e la nascita di una soluzione “escamotage” che in quanto tale si rivelerà del tutto insoddisfacente: per il decadimento della qualità del servizio, le condizioni contrattuali peggiorate dei lavoratori, le spese aggiuntive consistenti per il funzionamento della società. Il risultato sarà un abbassamento della qualità e un aumento del 20% delle tariffe in due anni!
Dal 2008 la refezione è in bilico e adesso Strescino le dà il colpo di grazia. Gli alunni e le famiglie ora pagano anni di incertezza e di soluzioni-tampone.
Noi riteniamo, a differenza di Strescino, che la refezione sia uno dei servizi fondamentali, una priorità che si conferma tale anche di fronte a una panoramica a 360°degli impegni di un comune. Pensiamo che sia essenziale perché è il servizio che con più forza rappresenta l’incontro tra la comunità cittadina e quella scolastica, tra famiglie e amministrazione pubblica.
Perciò non ci rassegniamo alla privatizzazione e proponiamo di seguire un’altra strada, di superare la soluzione- tampone Seris e di fare ritornare comunale la refezione, come la legge assolutamente contempla.
Riteniamo che sia preferibile una razionalizzazione pubblica del servizio, con i possibili risparmi relativi, di un affidamento ai privati. Ciò richiede una riorganizzazione generale certamente complessa( delle cucine, del personale e degli acquisti) ma non impossibile da realizzare, utilizzando anche il personale comunale che ha tanti anni di esperienza nel settore. Chiediamo che questa proposta di riappropriazione comunale del servizio (con le relative modalità organizzative ed i costi collegati raffrontati con quelli del servizio privatizzato) sia discussa nella Commissione Consiliare competente e soprattutto sottoponiamo questa proposta alla cittadinanza e al confronto delle famiglie che in questi giorni si stanno adoperando per salvaguardare la qualità delle mense.
Un ultimo aspetto che rischia di essere trascurato ma è importantissimo, è quello dei servizi educativi comunali. Anche questi servizi (il doposcuola,il sostegno,ecc..), attualmente in parte affidati alla Seris, saranno privatizzati? Si tratta di servizi importanti ma di dimensioni contenute in cui il comune negli anni ha costruito molte professionalità interne. Sarebbe una sciagura per le scuole ,in tempi duri come quelli attuali, perdere questi servizi o vederli peggiorati, perciò richiediamo che i servizi educativi ritornino totalmente comunali, con l’utilizzo delle educatrici comunali.
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