mercoledì 17 giugno 2009

La sinistra dice NO al referendum elettorale



Il referendum sul sistema elettorale previsto domenica 21 giugno va boicottato in ogni maniera: non recandosi alle urne, non ritirando le schede oppure (per chi volesse comunque partecipare al voto) votando NO.

Gli effetti sulla pur pessima legge elettorale sarebbero ulterioremente peggiorativi. Questi referendum infatti non riguardano gli aspetti peggiori dell'attuale legge in vigore, non riguardano la mancata possibilità di indicare preferenze e quindi di scegliere i propri rappresentanti, non riguardano lo sbarramento per partiti e coalizioni che impediscono anche il più piccolo diritto di tribuna alle forze minori (anzi, lo sbarramento al senato aumenterebbe all'8%).

Il 1° ed il 2° quesito si propongono l’abrogazione del collegamento tra liste e della possibilità di attribuire il premio di maggioranza alle coalizioni di liste. Questo significa che la lista che prende più voti prende la maggioranza dei parlamentari, da sola!

Basterebbe avere una maggioranza relativa, anche magari solo il 20 per cento, per avere maggioranza assoluta in tutto il Parlamento: un fatto scandaloso degno di un regime autoritario! Si tratta infatti di una proposta molto simile alla Legge Acerbo voluta da Mussolini nel 1923 per rendere più totale il potere del fascismo in Italia.

Stiamo passando una fase storica di restringimento dello spazio democratico, di difficoltà della libera informazione, di scontro istituzionale: non assecondiamo la tendenza autoritaria in atto.

Ogni cittadino democratico (e non solo di sinistra) deve opporsi a questa ulteriore forzatura maggioritario/autoritaria del nostro sistema politico.

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