La risposta di Gagliano (all'interrogazione pubblicata in un precedente post) è stata del tutto deludente: non ha fatto altro che ribadire la delibera di Giunta.
Nella mia risposta ho sottolineato che la Giunta non può delegare all' Imperia Servizi la politica della sosta perchè si tratta di un tema troppo importante che va deciso a livello amministrativo e non semplicemente tecnico e quindi deve essere investito anche il Consiglio Comunale.
I problemi enormi del traffico e della sosta in città non si risolvono trasformando tutti i posti auto in posti a pagamento, oppure facendo dei gran parcheggi sotterranei,peraltro in centro.
Occorre finalmente pensare a qualche intervento di sistema sulla scorta di uno studio specializzato,come si sta facendo in tutta Italia. Occorre pensare a fare compiere un salto di qualità al trasporto pubblico. Non tutti possono andare in moto come consiglia il Sindaco. Con la miopia e il fai da te giornaliero ( vedi risultati dell'obbligo di svolta a destra in via Cascione) la situazione del traffico peggiora sempre più.
Comunque nella situazione attuale è vergognoso che non ci sia una politica tariffaria fortemente scontata a favore dei residenti. Nel comune di Genova ,citato da Gagliano come esempio di tariffe più alte, i residenti possono parcheggiare, nelle strade vicine alla loro abitazione,la loro auto pagando un abbonamento di poche decine di euro l'anno.
Il Presidente attuale dell'Imperia Servizi, l'ing. Capacci, continua senza scosse la politica dei suoi predecessori. Considera l'azienda vocata esclusivamente alla costruzione di parcheggi, obiettivo peraltro sempre ostacolato da gran peripezie(v. Parcheggi via Don Minzoni) che impediscono quello che è naturale dalle altre parti, cioè l'autofinanaziamento delle strutture.
Credo infine che un amministratore ci dovrebbe pensare prima di motivare un aumento di tariffe così forte con la necessità, per esempio, di finanziare i parcheggi Unità Nazionale. Perché gli ingenti costi affrontati attualmente per rendere utilizzabili questi parcheggi sono nati dagli errori di progettazione del passato e non si può farli ricadere in diretta sulle spalle dei cittadini.
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