mercoledì 2 dicembre 2009

Dichiarazione di Carla Nattero (Sinistra per Imperia) sull'assestamento di bilancio

L'assessore Calcagno ha definite discreta la situazione di bilancio. I consiglieri del PDL intervenuti si sono dichiarati poco stimolati dal dibattito da tanto sono tranquilli sulle condizioni del bilancio comunale. Credo che sottovalutino alcuni dati negativi che emergono dalle cifre. In primo luogo al monitoraggio del 30 giugno il Comune di Imperia va sotto il patto di stabilità per circa 800.000 €. E quindi continuerà e prevedibilmente si aggraverà nelle prossime settimane la necessità di restringere le spese e dilazionare i pagamenti.

Le nuove entrate sulla base delle quali l'Amministrazione fa fronte alle esigenze di spesa sono tutte di tipo straordinario: le multe, la monetizzazione delle aree, gli oneri di urbanizzazione, gli affitti degli immobili comunali per installare telefonini.

Per fare esempi: gli affitti per le antenne telefoniche sono più che raddoppiati rispetto al preventivo;

la monetizzazione delle aree( cioè la rinuncia ad aree per servizi in cambio di denaro) è aumentata del 50%. Tutte queste entrate non solo sono aleatorie ma soprattutto costano moltissimo alla città.

In primo luogo in termini di salute.

Mi chiedo,infatti, che credibilità possa avere la sbandierata volontà comunale di fare un piano per regolamentare le antenne se nel frattempo per fare cassa si dà l'autorizzazione a installare antenne a tutto spiano sugli stessi edifici comunali?

In secondo luogo in termini di consumo del territorio.

Tre milioni e duecentomila € entrati in un anno per oneri e monetizzazioni ci dicono che nel comune di Imperia si costruisce e si cementifica in misura massiccia. Anche questo è un costo dal punto di vista sociale perchè facilita il dissesto idrogeologico, peggiora la vivibilità cittadina e ostacola lo sviluppo di un'economia multivocazionale che deve avere nella qualità ambientale il suo punto di forza.

LA TARIFFA SULLA DEPURAZIONE.

Una riflessione a parte merita una nuova entrata prevista nell'assestamento di bilancio, cioè i 250.000 € preventivati per la reintroduzione della tariffa sulla depurazione. Tutto è da discutere di questa scelta. La legge nazionale consente la reintroduzione della tariffa per i comuni che non hanno ancora il depuratore funzionante a particolari condizioni di trasparenza. Di queste nessuna è stata rispettata. In particolare non è stato ancora indicato, come prevede la legge, l'importo dei rimborsi a cui hanno diritto i cittadini per avere pagato quando non dovevano. La cifra complessiva da restituire peraltro è rispettabile, dovrebbe essere di qualche milione di euro. Non è stato nemmeno stilato l'elenco dei cittadini che hanno diritto al rimborso. L'unica cosa che è stata sottolineata dall'Amministrazione è che il rimborso si erogherà a seguito di domanda individuale su carta da bollo allo scopo ovviamente di scoraggiare l'esercizio del proprio diritto da parte dei cittadini.

Al contrario io ho chiesto che si proceda a un rimborso collettivo in rapporto con le associazioni dei consumatori.

Non contribuisce alla chiarezza il fatto che la decisione è del Comune ma la gestione è dell'AMAT che ha incassato negli ultimi anni la tariffa della depurazione. Ciò facilita un palleggiamento di responsabilità tra Comune ed AMAT. Ad esso abbiamo già assistito perchè nella bolletta AMAT di ottobre i cittadini si ritroveranno retroattivamente la tariffa della depurazione a partire dal mese di giugno di quest'anno mentre la delibera di giunta che reintroduce la tassa è del 19 ottobre. Anche il capogruppo del PDL si è detto contrario all'aumento retroattivo. Si è trattato di una decisione autonoma dell' AMAT? L'Amministrazione, come a me sembra leggendo la delibera ,ne era consapevole e l'ha condivisa? Anche quest'aspetto fa emergere la superficialità con cui è stata trattata una questione tanto delicata.

Ultima annotazione sul tema:la tariffa è strettamente vincolata alla costruzione del depuratore, la legge esclude esplicitamente la finalizzazione alla rete fognaria. Nell'assestamento invece è previsto che le entrate della tassa di depurazione siano investite per sistemare appunto la rete fognaria. Si tratta di una palese contraddizione rispetto alle indicazioni di legge meritevole a mio giudizio di pronuncia da parte della magistratura contabile a cui sottoporrò il quesito.

Nessun commento:

Posta un commento