Imperia 1 settembre 2010
Comunicato Stampa di Carla Nattero, consigliere comunale di Sinistra per Imperia.
Ho letto le ricostruzioni giornalistiche dell'incontro Strescino-Caltagirone. Al di là della attendibilità delle singole notizie, risulta chiaro che il Sindaco ha smesso in fretta di cercare di fare la voce grossa. Il preannunciato riassetto del CdA con l'entrata di Conti rafforza la componente privata, non certo quella pubblica.
Dal complesso delle dichiarazioni degli amministratori comunali si ricava l'impressione che non si vogliano affrontare i problemi reali emersi in maniera evidente nei mesi scorsi ma si miri semplicemente ad aggiustare la situazione, tornando agli equilibri precedenti. Lo dimostrano le dichiarazioni rilasciate da Fossati in serata che ripropongono pari pari lo schemino amministrativo iniziale come se in questi mesi non ci fossero stati degli sconquassi ineludibili.
Credo comunque che la loro sia una illusione perchè si è ormai rotto l'equilibrio tra un privato aggressivo e un Comune senza effettivi poteri di gestione e di controllo e perchè troppi sono gli interrogativi ancora senza risposta su possibili illegalità relative al complesso dell’iter del porto.
Le rassicurazioni “sul più bel porto del Mediterraneo “ non bastano più agli imperiesi, lo sappia Caltagirone. Perchè hanno visto i materiali ordinari con i quali il porto è stato costruito, i problemi ambientali che già emergono e quanto la struttura inserita nel bacino storico separi i cittadini dal mare che è sempre stato il loro.
E gli imperiesi si chiedono, sempre più scettici, perchè vedono l’andazzo dei porti turistici vicini, se ci sarà almeno uno sviluppo del lavoro e delle attività economiche in cambio delle enormi risorse pubbliche affidate al privato.
In questa situazione difficile, di cui fa parte anche la farsa della offerta-burla dell'acquisto delle azioni del porto, il Sindaco pensa bene di trovare un diversivo attaccando l'opposizione. E' una ricetta classica per uscire dall'angolo e rivela in modo plateale la sua debolezza e la divisione nella sua stessa maggioranza.
Le premesse per il Consiglio del 23 sono quindi poco incoraggianti, ma spero che comunque possa essere occasione di un confronto vero e chiaro.
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