mercoledì 24 marzo 2010

Carla Nattero sul museo navale, la gestione del bacino di Oneglia., il regolamento porto turistico

Di seguito riporto gli ultimi interventi in Consiglio Comunale di Imperia di Carla Nattero.

Sul museo navale.

Hanno suonato la grancassa per l’esposizione permanente di Luna Rossa e non hanno ancora messo il nuovo Museo Navale nelle condizioni di aprire. C’è il rischio più che con concreto che le Vele d’Epoca a settembre si tengano con il nuovo Museo Navale ancora chiuso.
E così l’edificio recentemente ristrutturato di via Scarincio, come è stato recentemente denunciato da Flavio Serafini, sta precipitando in una situazione di degrado.
E’ un amaro paradosso che la prima opera finanziata con i fondi europei sia l’ultima a essere terminata e non si sa ancora quando sarà effettivamente funzionante perché l’ass. Scajola ieri sera non è stato in grado di dare nessuna rassicurazione a proposito.
Scajola ieri sera ha addossato tutta la responsabilità dei ritardi alla direzione regionale del Ministero dei beni culturali e ambientali che non ha ancora preparato la gara per gli arredi. Io ritengo che ciò sia un alibi perché la questione degli arredi tra annunci e ritirate va avanti da anni. Come ho ricordato ieri sera, già nel novembre del 2005 l’allora assessore Baudena diceva di stare approntando i finanziamenti per gli arredi.
La realtà è un’altra: questa specie di tela di Penelope non dispiace a conti fatti all’Amministrazione perché la giunta non ha ancora deciso due cose: da chi fare gestire il nuovo museo e con quali finanziamenti.
E infatti l’ultima parte del mio question time, quella in cui si chiedeva una riunione della Commissione Consiliare Cultura per affrontare esattamente le questioni della gestione e dei finanziamenti è stata completamente ignorata nella risposta di Scajola.

Sulla costituzione della società per gestire porzione del bacino di Oneglia.

L’unico aspetto positivo di questa soluzione sta nel fatto che i noli dei charter saranno introitati dal pubblico. Per il resto la maggioranza ieri sera ha consumato montagne di retorica per un vero e proprio topolino. Ed è perciò che il mio voto è stato contrario.
Infatti la società varata ieri sera presenta una mancata chiarezza di fondo, perché pencola tra turistico e commerciale tentando di conciliare( male) l’input turistico con la effettiva destinazione commerciale della banchina.
Quest’ambiguità di carattere generale si riflette su tutti gli aspetti della nuova società che al momento attuale è una vera e propria scatola vuota perché, per divisioni interne alla maggioranza, non dice una parola chiara su nulla. Dicono che la fretta è dovuta alla volontà di riportare gli yacht per l’estate; io penso,invece, che sia da fare risalire alle esigenze del bilancio 2010, di cui ancora non si conosce niente e che sarà discusso in Consiglio tardissimo, a fine aprile.
Quali sono comunque gli elementi irrisolti che fanno nascere in mezzo alle nebbie la nuova società?
In primo luogo la società avrebbe dovuto riguardare l’intero bacino di Oneglia. Qui invece si tratta di una piccola fetta di calata Cuneo. E quindi restano aperti tutti gli interrogativi: che fine farà il commerciale? L’area che ospita i silos sarà attivata e da chi? Con quale destinazione? Quale sarà l’utilizzo della nuova banchina di fronte allo stabilimento Agnesi? Tutte domande senza risposta. Per portare un po’ di nuovi posti di lavoro bisogna dare un unico governo al bacino di Oneglia evitando di proseguire con la tecnica delle decisioni a foglia di carciofo che sono sempre perdenti per il pubblico.
Il secondo elemento che rimane oscuro è il ruolo della Compagnia Maresca. I lavoratori portuali che sono i primi interessati perché sono l’unica impresa che opera nel commerciale e perché la presenza degli charter presenta,come si è gia visto, molte sovrapposizioni con il lavoro portuale, non sono citati o coinvolti in alcun modo. L’ass. Calcagno ci ha fatto una lezioncina sui “terzi” che sono previsti, ma noi non abbiamo bisogno di rassicurazioni tecniche ma politiche. Se ci fossero state le idee chiare, e non la gran divisione che c’è in maggioranza, sarebbe stato semplice accompagnare la società con un protocollo d’intesa in cui si definisse il ruolo della compagnia portuale e dell’Assonautica, sempre citate in questi mesi. Invece, al di là di qualche parola di circostanza nel dibattito, non c’è niente di scritto e di sicuro.
Il terzo aspetto critico è proprio il tipo di contenitore prescelto. La maggioranza sostiene di avere preso tutte le cautele possibili per mantenere pubblica la società anche in futuro. Io ne dubito. Perché la normativa è complicata e sempre mutevole ma una cosa è certa non favorisce gli ibridi. E questa società lo è perché è pubblica ma nella gestione in particolare del personale si propone di avere le mani libere come un privato. E’ una società che si autoaffida, senza gara, un servizio che è considerato “pacificamente commerciale” dallo stesso consulente scelto dal comune. Non sono notazioni di carattere tecnico. Il timore è che la società sia meno blindata di quanto dicano, subentrino i privati a causa delle disposizioni in materia di normativa societaria e sfilino al Comune la concessione demaniale.
D’altra parte questa società ha un capitale di 10.000€ a fronte di spese per attrezzare la banchina di 500.000€. Non credo che il Comune abbia tali risorse, qualcuno dovrà finanziare l’investimento. Chi sarà? E torniamo alla mancanza di chiarezza che caratterizza questa scelta. In un caso in cui di precisione ce ne voleva tanta,per l’importanza dell’argomento e perché è in corso una indagine della magistratura.

Sul regolamento per il porto turistico.

Di positivo c’è che il regolamento è stato migliorato con una caterva di emendamenti presentati da maggioranza e opposizione. In più è stato riconosciuto che, dopo qualche mese di rodaggio, il regolamento potrà essere rivisto.
Rimane però l’impostazione generale fortemente restrittiva,da tessera del Billionaire, del complesso del regolamento. Per quel che riguarda le opere a terra questa filosofia arriva a impedire la stesa dei panni dalle finestre fronte mare dei residence oppure proibisce ai bambini di giocare nelle parti condominiali comuni.
Ogni aspetto della vita del porto è legato a questo concetto platealmente elitario un po’ berlusconiano e un po’ piccolo borghese, per cui anche i cantieri che stanno nell’area portuale dovranno sottostare a queste regole rigide e mi chiedo come potranno lavorare e movimentare gli automezzi necessari.
Io ho proposto qualche emendamento per abrogare le affermazioni più ridicole ma i miei emendamenti sono stati respinti.
Al di là degli aspetti segnalati rimangono alcuni problemi grossi di non facile soluzione,visto l’atteggiamento padronale evidenziato dalla Società in questi mesi il quale peraltro si riflette fedelmente nel regolamento proposto al Comune. Mi riferisco alla gestione delle manifestazioni che si terranno nella piazza pubblica di Calata Anselmi, agli spazi necessari al mega evento delle Vele d’Epoca, alla gestione dei parcheggi all’interno dell’area portuale.
L’insieme di queste considerazioni mi hanno portata a esprimere un voto di astensione.

martedì 16 marzo 2010

Il consigliere comunale Carla Nattero sintetizza le sue prese di posizione sui temi discussi ieri sera nel Consiglio Comunale di Imperia

Question time.
Discusso un mio qt che mette in rilevo tutti i disagi causati dall’inversione di senso unico in Via Andreoli. Ho particolarmente evidenziato l’ingolfo provocato sulla rotonda dell’autostrada, il tappo che ferma le autoambulanze che da via Andreoli devono raggiungere l’autostrada stessa,il lungo giro che devono fare gli automezzi per raggiungere la zona commerciale e industriale di Barcheto e infine le code delle automobili da e per Oliveto.
La risposta di Gagliano è stata evasiva, ha evidenziato i vantaggi per via Nazionale ma non ha affrontato le nuove problematiche che, a causa di questa misura, si sono aperte per il traffico della zona di Castelvecchio e degli Argini.

Ho presentato un secondo question time sui ritardi dell’apertura del Museo Navale e sul contemporaneo degrado della nuova struttura. Il question time non è stato discusso perché l’ass. competente Scajola era fuori in campagna elettorale. C’è l’impegno a discuterlo nel consiglio del 22 marzo. Mi auguro che Marco Scajola riesca ad organizzarsi, a rispettare il Consiglio e quindi a essere presente il 22 per rispondere in Aula su una questione così importante.

Delibere.

Esenzione pagamento suolo pubblico per Onlus.
D’accordo con la proposta ho presentato un emendamento per allargare l’esenzione a tutte le associazioni no-profit. Queste associazioni molto spesso sono piccole, hanno un ristretto giro economico ed è per loro troppo oneroso farsi riconoscere come Onlus. Ciò non impedisce loro di svolgere un importante attività di volontariato meritevole di questa esenzione. Per trovare un criterio obiettivo, certificato dal Comune, ho proposto di prendere in considerazione le associazioni no-profit che fanno parte della Consulta cittadina per il volontariato e quindi sono ben conosciute e a posto dal punto di vista legale. La mia proposta è stata accolta dall’opposizione e respinta dalla maggioranza che l’ha considerata tecnicamente non accoglibile. Ritengo che l’Amministrazione si sia dimostrata troppo prudente e che ci fosse lo spazio con la formulazione da me proposta per una interpretazione della legge in senso più estensivo.

Mozioni.

Treni.
Nel mio intervento ho messo in rilievo che si tratta di una questione centrale su cui il Comune deve svolgere un ruolo di indirizzo importante. Attualmente dal punto di vista del trasporto ferroviario Imperia è tagliata fuori dal mondo. I tempi di percorrenza lungi dall’essere migliorati sono peggiorati con il passare degli anni, il numero delle corse è altresì diminuito, non esistono più collegamenti diretti per l’Italia e l’Europa, lo stato dei vagoni e del materiale rotabile è penoso, le stazioni sono fatiscenti e senza personale. In più, per il mancato accordo tra le ferrovie italiane e francesi, sono diventati rarissimi i collegamenti diretti con Nizza e quindi con l'aeroporto internazionale a noi più vicino. Siamo in una terra di nessuno: il vecchio sistema è in via di smantellamento e i tempi del nuovo: raddoppio e nuova stazione si allontanano. I pendolari soffrono particolarmente nella loro quotidianità di questa situazione di disagi. Per cui la richiesta di cui si è fatto portatore il consigliere Indulgenza di affrontare il tema e di lavorare per aprire un Tavolo di confronto con tutti i soggetti interessati vede il mio pieno accordo.
Non ci può essere rilancio cittadino senza un servizio di trasporto ferroviario efficiente.

sabato 13 marzo 2010

la libertà di culto e religiosa è uno dei pilastri della nostra Costituzione

Mi hanno molto colpito le parole di Gagliano. Prima dice che non vanno bene per motivi urbanistici e viabilistici gli attuali luoghi di preghiera degli islamici e di adoperarsi per ricercare una soluzione alternativa. Poi il giorno dopo rende ancora più netta la sua posizione e dice di avere informato la comunità islamica che le loro sedi di preghiera non devono essere più utilizzate e che non è prioritario per la Lega cercare una soluzione e quindi nella seconda dichiarazione “corretta” esprime un divieto e basta .

Il tutto giustificato da alcune questioni amministrative facilmente risolvibili e soprattutto dal suo solito armamentario confuso di luoghi comuni che più sono razzisti più sono preceduti da dichiarazioni di antirazzismo.

In primo luogo mi chiedo a che titolo Gagliano abbia fatto la comunicazione di chiusura delle moschee che dice di avere fatto. E’ una sua posizione di partito o è condivisa dal Sindaco e dalla Giunta? Quali sono i provvedimenti amministrativi che eventualmente ha messo in atto? Come li ha motivati?

In secondo luogo queste prese di posizione mi sembrano altamente strumentali, hanno un forte sapore elettorale, la volontà di riprendere consenso su un argomento tipicamente leghista vista l’impopolarità conquistata dall’Assessore sul piano delle strisce blu.
E’ veramente sbagliato soltanto per fare propaganda e demagogia. agitare problemi dove non ci sono (la moschea di via S.Lucia è attiva senza questioni da tanti anni) oppure dove ci sono ma sono simili a tutti quelli causati dalla presenza di un gran numero di persone in un arco limitato di tempo.

Ma chiarito tutto ciò non voglio esulare dalla questione di fondo: la libertà di culto e religiosa è uno dei pilastri della nostra Costituzione e deve essere garantita a tutti, compresa ovviamente la comunità islamica che vive e lavora nella nostra città. E quindi non condivido per niente la presa di posizione di Gagliano perché, al contrario di lui, penso che la possibilità di esprimere la propria fede pregando nelle moschee sia un diritto dei cittadini musulmani che vada garantito e salvaguardato dagli amministratori comunali nell’ambito delle proprie competenze e che ciò deve essere considerato come un aspetto imprescindibile del dialogo interculturale e della civile convivenza cittadina.

Carla Nattero
La sinistra per Imperia



giovedì 4 marzo 2010

Il modo di stare in maggioranza della lega

COMUNICATO STAMPA DI CARLA NATTERO

Ieri sera dopo vari rinvii è stata discussa la mia interrogazione sul piano della sosta a Imperia.
Nel mio discorso ho posto alcuni problemi:

non è possibile non lasciare neppure uno spazio libero in tutto il centro; un minimo sfogo è necessario per non rendere impossibile la vita di chi ci risiede;

l'aumento delle tariffe- parcheggio del 50% in centro e del 20% nelle zone periferiche è una vera e propria tassa imposta in forma indiretta ai cittadini: è come se si trattasse di una tassa di scopo per dare all'Imperia Servizi risorse per costruire parcheggi, visto che il comune non finanzia nulla in proprio perché non ha una lira;

la politica di fare definire i piani della sosta all'Imperia Servizi è profondamente sbagliata perchè l'Imperia Servizi ha scopi soltanto commerciali e non ragiona né di viabilità e sosta con un po' di respiro e neppure tiene in considerazione il livello di esasperazione cui sono arrivati i cittadini;

la politica monocratica e da azienda privata dell'Imperia Servizi è confermata e resa ancora più grave dalla concentrazione delle deleghe nelle mani del presidente Capacci che può decidere in autonomia fino alla spesa di 300.000 €; mi chiedo a tal proposito quale sia il ruolo residuo del CdA dell'Imperia Servizi;

a fronte di questa totale privatizzazione dei parcheggi visto che in centro a Oneglia vivono anche persone normali, con stipendi normali, il minimo che l'amministrazione possa fare è copiare quello che si è fatto in tutta Italia cioè prevedere abbonamenti veramente convenienti (100-150 € l'anno) destinati ai residenti i quali ne potrebbero usufruire esclusivamente nella zona vicina all'abitazione.

Alle mie richieste l'Ass. Gagliano non ha modificato in nulla le sue convinzioni e ha riproposto quello che sostiene da mesi. Cioè ha fatto da megafono puro e semplice alla politica dell'Imperia Servizi. Ha fatto però un'ammissione: la distesa di strisce blu nel centro di Oneglia è dovuta alla necessità di costringere i cittadini a utilizzare il Parcheggio di piazza Unità Nazionale. E per tale parcheggio (chiuso tutte le sere alle 20,30) secondo l'Assessore è più che conveniente un abbonamento di 40/60 € al mese.

Una risposta un po' più puntuale alle mie critiche è arrivata dal resto della maggioranza che, a fine seduta, ha varato anche con la nostra approvazione una Commissione Speciale sulle problematiche della viabilità e della mobilità urbana. Le Commissioni non fanno miracoli ma questo nuovo organismo, vista la situazione che è quella che ho descritto nella mia interrogazione, può riportare alla città qualche decisione importante sulla mobilità e sulla politica della sosta. Stupisce la reazione piccata della Lega con le dimissioni di Soria dalla stessa Commissione. Gagliano non è l'unico assessore che si trova a interloquire con una Commissione Speciale. D'altra parte quello che ha fatto finora non giustifica certo la sua pretesa di una situazione di privilegio nei rapporti con il Consiglio. Riflettendo in generale non credo che si tratti di una semplice fibrillazione elettorale dentro la maggioranza. Credo che la questione sia più ampia e riguardi il modo di stare in maggioranza della Lega stessa. E se è il problema è questo, la rammendatura è difficile.

Carla Nattero