“Il gruppo di Sinistra per Imperia non ha partecipato alla votazione perché la storia di questo debito ha visto troppi errori da parte delle amministrazioni che si sono succedute nel tempo.
E’ stata una leggerezza il contratto “a soffietto” con l’architetto che è stato riconosciuto nullo in tutti i gradi di giudizio. E’ stata amministrativamente sbagliata la decisione di non avvalersi più della collaborazione dell’architetto stesso perché ha aperto la strada ai parcheggi meccanizzati che sono stati uno dei più grandi fallimenti del Comune di Imperia. E’ stata discutibile la scelta nel 2005 di impugnare la sentenza del Tribunale d’Appello e di andare in Cassazione.
Quest’ultimo atto è stato forse lo snodo fondamentale: l’impugnazione in Cassazione dopo che il Comune da due gradi di giudizio era stato condannato a pagare la parcella dovuta all’architetto, secondo noi non è spiegabile se non con la scelta della Giunta di allora, di rimandare il pagamento finché poteva, fino all’ultimo respiro. Tanto più questa scelta non si spiega perché lo stesso avvocato del Comune suggeriva al tempo, seppur in maniera felpata, la transazione.
Il risultato del rimandare continuo è stato che il Comune deve pagare all’arch. Bernardi una somma superiore di tre volte e mezza rispetto a quella stabilita dal lodo del 2000 e che lo deve fare nel periodo peggiore della storia del bilancio comunale, quando una somma di 450 000€ incide pesantemente sui servizi del Comune, come si è ben visto discutendo la stessa sera degli equilibri di bilancio.”
mercoledì 26 ottobre 2011
Equilibri di bilancio
Comunicato Stampa.
Carla Nattero, capogruppo di “Sinistra per Imperia,” dichiara:
La ricognizione degli equilibri di bilancio ha confermato tutte le magagne del bilancio di previsione, peraltro approvato tardissimo, a metà luglio.
Quello che impressiona di più sono le ristrettezze di alcuni settori, soprattutto i servizi scolastici e i lavori pubblici. E’ stata necessaria una parte dell’avanzo di amministrazione per finanziare la refezione e i servizi educativi svolti dalla Seris. Il finanziamento peraltro è limitato fino a dicembre e quindi per l’anno prossimo si apre un grande interrogativo sulla possibilità effettiva di reperire i fondi per la mensa scolastica e i servizi educativi. I lavori pubblici praticamente hanno esaurito il loro budget annuale. Quindi per esempio non si potrà fare fronte a esigenze elementari come la manutenzione ascensori (infatti quello della Marina è fermo da tempo) oppure alle spese della pubblica illuminazione.
Gli aumenti delle entrate sono molto limitati, anzi il trend è negativo. Anche le multe, eterna ancora di salvezza, sono date in diminuzione, nonostante l’impazzimento del traffico cittadino. Il dato più preoccupante è l’andamento degli oneri di urbanizzazione la cui previsione di entrata scende da 2 500 000 € a 1 600 000 €, con un calo previsto di 900 000 €. Senza fare i calcoli tecnici ma andando subito alla sostanza delle cose, ciò significa che gli investimenti preventivati in manutenzioni , parcheggi e fogne non si faranno. E inoltre si prospetta il rischio di una mancanza di entrate di € 300 000 per la parte corrente.
Sulla previsione di entrate degli oneri c’è stata una netta differenza di vedute tra il dirigente del settore e il ragioniere capo che fa conteggi più ottimistici del primo sui risultati finali. Il collegio dei revisori all’ultimo momento ha espresso un parere che non chiarifica nulla e lascia impregiudicata la differenza di valutazione che è emersa in Consiglio così come in Commissione. Quando le interpretazioni dei dirigenti diventano la sostanza di un dibattito di Consiglio vuol dire che il bilancio è divenuto un fatto tecnico e non c’è una visione di prospettiva. Sarebbe ora che il sindaco Strescino si scegliesse un assessore al bilancio se non vuole che tali situazioni di difficoltà si moltiplichino con l’estendersi della crisi, come purtroppo facilmente si può prevedere.
Carla Nattero, capogruppo di “Sinistra per Imperia,” dichiara:
La ricognizione degli equilibri di bilancio ha confermato tutte le magagne del bilancio di previsione, peraltro approvato tardissimo, a metà luglio.
Quello che impressiona di più sono le ristrettezze di alcuni settori, soprattutto i servizi scolastici e i lavori pubblici. E’ stata necessaria una parte dell’avanzo di amministrazione per finanziare la refezione e i servizi educativi svolti dalla Seris. Il finanziamento peraltro è limitato fino a dicembre e quindi per l’anno prossimo si apre un grande interrogativo sulla possibilità effettiva di reperire i fondi per la mensa scolastica e i servizi educativi. I lavori pubblici praticamente hanno esaurito il loro budget annuale. Quindi per esempio non si potrà fare fronte a esigenze elementari come la manutenzione ascensori (infatti quello della Marina è fermo da tempo) oppure alle spese della pubblica illuminazione.
Gli aumenti delle entrate sono molto limitati, anzi il trend è negativo. Anche le multe, eterna ancora di salvezza, sono date in diminuzione, nonostante l’impazzimento del traffico cittadino. Il dato più preoccupante è l’andamento degli oneri di urbanizzazione la cui previsione di entrata scende da 2 500 000 € a 1 600 000 €, con un calo previsto di 900 000 €. Senza fare i calcoli tecnici ma andando subito alla sostanza delle cose, ciò significa che gli investimenti preventivati in manutenzioni , parcheggi e fogne non si faranno. E inoltre si prospetta il rischio di una mancanza di entrate di € 300 000 per la parte corrente.
Sulla previsione di entrate degli oneri c’è stata una netta differenza di vedute tra il dirigente del settore e il ragioniere capo che fa conteggi più ottimistici del primo sui risultati finali. Il collegio dei revisori all’ultimo momento ha espresso un parere che non chiarifica nulla e lascia impregiudicata la differenza di valutazione che è emersa in Consiglio così come in Commissione. Quando le interpretazioni dei dirigenti diventano la sostanza di un dibattito di Consiglio vuol dire che il bilancio è divenuto un fatto tecnico e non c’è una visione di prospettiva. Sarebbe ora che il sindaco Strescino si scegliesse un assessore al bilancio se non vuole che tali situazioni di difficoltà si moltiplichino con l’estendersi della crisi, come purtroppo facilmente si può prevedere.
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