venerdì 22 gennaio 2010

22/01/2010 - Comunicato Stampa di Carla Nattero

Ritiro della pratica di variante per l’edificio dei Vigili del Fuoco.

Ieri sera in Consiglio è stata ritirata dall’Amministrazione la delibera che dava alla Provincia,mediante una variante urbanistica,la possibilità di costruire, al posto di una parte(il blocco Sud) dell’ex sede dei Vigili del Fuoco, un nuovo edificio di 10.000 mc destinato a residenze e locali commerciali.
Nella Commissione 3^ ,al momento dell’esame della pratica, la minoranza aveva fatto la proposta del ritiro perché l’immobile dei Vigili del Fuoco era stata destinata dalla Provincia per realizzarvi la nuova sede dell’Istituto d’Arte, ormai da decenni costretto a stare nell’ex- Regina Pacis, un edificio con gravissimi problemi strutturali e di sicurezza.
Nel momento in cui la Provincia rinuncia al progetto a favore dell’Istituto d’Arte e decide di mettere in vendita una parte notevole dell’immobile chiedendo al Comune di Imperia di valorizzarlo con una variante che renda possibile il mutamento di destinazione d’uso da “interesse collettivo” a “residenze e commerciale” ed autorizzi contemporaneamente un aumento della cubatura e dell’altezza, credo che sia giusto richiedere contestualmente alla Provincia di impegnarsi,attraverso un’apposita convenzione, a individuare un’area o un’immobile nella città da Imperia da destinare a nuove sede dell’Istituto d’arte e a finanziare direttamente e indirettamente l’opera. Essendo praticamente in campagna elettorale non è il momento giusto per aprire la trattativa ma, dopo le elezioni, con i nuovi vertici della Provincia, la variante dovrà essere impostata in questo modo per arrivare a dare una sede moderna e funzionale all’Istituto d’Arte.
Perciò con queste motivazioni concordo con la decisione dell’Amministrazione.

Le Vele.

Il progetto è in itinere dal 2007. E’ stata una cosa lunga per difetti di documentazione, per qualche disguido burocratico. Ma l’ostacolo maggiore è stato l’errore di fondo fatto nella pianificazione urbanistica. L’Amm. Sappa con una variante del 2003 ha permesso che nell’area tra la Porta del Mare e l’eliporto si potesse edificare su un lotto minimo di 2000 mq. Ciò comporta, oltre alla villetta della Fontana Rosa che c’è già, il permesso alla costruzione di altri due edifici di circa 5000 mc l’uno, situati ai due lati della pizzeria già esistente. Uno di questi edifici, quello a ponente, era appunto all’esame definitivo del Consiglio ieri sera.
La scelta urbanistica del lotto minimo significa che il Comune ha acconsentito che fosse prevista,accanto a un colosso da 100.000mc. come il progetto ex-Ferriere, una ulteriore microclonazione dell’edificazione che non può avere senso estetico, toglie l’apertura al mare al lungomare Vespucci, ingombra la stessa strada con un eccesso di accessi veicolari, separa maggiormente il parco urbano dal quartiere Primavera.
Queste osservazioni sono state fatte da me e dagli altri consiglieri di opposizione nei diversi passaggi in Consiglio. Il CTU della Provincia a livello tecnico ha fatto osservazioni similari. E sulla base di esse sono stati fatti dei cambiamenti ( una maggiore distanziazione tra gli edifici, la riduzione degli accessi, il mantenimento di un’area a verde che prima era parcheggio) certamente migliorativi. Però il difetto di fondo della edificazione parcellizzata, originato dalla volontà di andare incontro sempre e comunque agli interessi dei privati, non è stato superato e non poteva esserlo.
Perciò il mio voto si è mantenuto contrario come in tutti i passaggi precedenti.

Palasalute.

E’ stato portato ieri sera in Consiglio il progetto definitivo del Palasalute in via Acquarone a Porto Maurizio. Il dibattito in Consiglio è stato accanito perché la maggioranza ha voluto a tutti i costi ragionare del Palasalute in se stesso rifiutandosi di affrontare le ripetute sollecitazioni dell’opposizione a collegare il Palasalute al discorso più generale di riorganizzazione della rete ospedaliera in Provincia. E’ chiaro, emerge da ogni atto, compresa la relazione dei progettisti, che questa struttura è propedeutica all’ospedale unico. La mia richiesta è stata di accompagnare l’approvazione del progetto con un ordine del giorno in cui il Consiglio affermasse unanimente che il Palasalute non può essere sostitutivo dell’ospedale e che si esprimesse la volontà, per altro già espressa in altre sedi, di mantenere la sede ospedaliera a Imperia per l’emergenza sanitaria per i cronici, per malattie a bassa intensità.
La maggioranza ha voluto a tutti i costi separare i due momenti e io sinceramente non ho capito perché. Non penso che una settimana in più potesse fare cambiare tanto le cose, visto e considerato che il progetto in fin dei conti è stato approvato dalla Giunta il 24 dicembre e quindi il Consiglio era ampiamente nei suoi diritti se richiedeva qualche giorno in più di riflessione.
Anche l’emendamento chiarificatore presentato da Indulgenza sulla questione dell’emergenza sanitaria non è stato accolto.
Tutto ciò rende ai miei occhi la situazione poco chiara e perciò, pur considerando il miglioramento evidente che darà il Palasalute ai servizi di medicina territoriale, ho espresso un voto di astensione.

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