domenica 18 marzo 2012

a proposito delle intercettazioni e delle interviste rilasciate dal sindaco Strescino

Ho letto stamattina il prosieguo della pubblicazione di una parte degli atti della magistratura. Non si può che riconfermare il primo giudizio: tutto è come ci si aspettava, ma è anche peggio.

Colpisce la totale mancanza di distinzioni di ruoli, la completa identificazione tra pubblico e privato, colpisce fino a che punto il comune sia in balia dei voleri di Caltagirone, privo di strumenti per fare valere gli interessi pubblici.

A riprova dell’atteggiamento prono nei confronti del tycoon romano, in quel consiglio comunale in cui si è discussa la delibera oggetto delle intercettazioni, sono stati numerosi i consiglieri comunali di maggioranza che hanno ripreso le parole di Caltagirone e hanno detto in sostanza all’opposizione: siete “mascalzoni che non amate la città.”

Mi ha colpito particolarmente che Caltagirone abbia proposto a Strescino di aiutarlo a fare il suo discorso con “un intervento politico” scritto da Mauceri, lo stesso avvocato che difenderà gli interessi della PortoImperia contro il Comune pochi mesi dopo, quando verrà discussa al Tar la decadenza della concessione firmata da Lunghi.

Anche da questi intrecci si può giudicare con quale libertà e con quale forza di convinzione il comune abbia effettivamente difeso l’atto del suo dirigente.

Tutto questo ci dice che in questi anni non c’è stata di fatto una svolta nella gestione del porto turistico, come dimostra anche la famosa delibera di settembre 2010 che di fatto è rimasta lettera morta, ma la ricerca dell’accordo a tutti i costi con Caltagirone.

Solo da pochissimo tempo l’evidenza delle realtà e le indagini della magistratura hanno introdotto un atteggiamento più prudente e legalitario.

Gli ultimi atti non possono però cancellare il dato di fondo, cioè che il nuovo porto turistico si sta rivelando,non soltanto nelle parole dell’opposizione ma nei fatti, una megasvendita a favore dei privati delle possibilità di futuro della nostra città. Né possono cancellare l’accondiscendenza dell’amministrazione Strescino in relazione ad alcuni passaggi fondamentali della vicenda portuale che si sono svolti dal 2009 a oggi.

Se le cose stanno così, Strescino non può pensare di fare un’operazione gattopardesca e, dopo essere stato parte in causa, proporsi come traghettatore del futuro. Oggi infatti ha chiarito le sue intenzioni, sostenendo che vuole continuare a governare,perché ha l’appoggio della giunta, tendenzialmente fino alle politiche del 2013, data alla quale pensa di abbinare le elezioni comunali anticipate.

A mio giudizio è questa una soluzione inaccettabile proprio perché non prevede nessuna rottura di continuità tra il prima e il dopo. La rottura ci deve essere per sottolineare l’enormità dello scandalo vissuto dalla città e la necessità di voltare pagina. Per cui vorrei precisare: il sindaco,come prevede la legge, la fiducia la deve cercare in consiglio e non certo in giunta, formata da persone da lui scelte e quindi suo supporto esecutivo e non politico. Secondo, per quanto sta a noi non c’è nessuna possibilità che Strescino arrivi al 2013, riconfermiamo che deve rimanere in sella soltanto i pochi mesi necessari per portare in Consiglio gli atti di autotutela del Comune. Non parlo certo a nome di tutta la minoranza ma da parte nostra non c’è nessuna incertezza su questo punto, lo vogliamo affermare con nettezza.

Carla Nattero
Consigliere comunale della Sinistra per Imperia

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